Non è un paese per bici

(MA LO PUò DIVENTARE)

L'Italia investe 100 volte di più sull'auto che sulla bici, e infatti le città italiane sono ancora poco ciclabili. Ecco come colmare il gap con le grandi città europee in pochi anni.

Dal 2020 al 2030, i governi italiani hanno messo a bilancio quasi 100 miliardi per l'auto, poco più di uno per la bici.

Nelle ultime leggi di bilancio sono stati stanziati complessivamente oltre dieci miliardi di euro in sostegni diretti al settore dell’automobile. Altri 90 miliardi di euro sono stati messi a bilancio per la costruzione e il rinnovo di infrastrutture stradali, compresi passanti autostradali, varianti e “bretelle” che aumenteranno traffico, inquinamento dell’aria ed emissioni di CO2.

Per la bici, invece, poco più di un miliardo di euro, solo una parte del quale è destinato a finanziare la costruzione di ciclovie urbane.

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Le città italiane sono poco ciclabili, ma alcune vogliono fare di più.

Abbiamo analizzato i chilometri di corsie o piste ciclabili per diecimila abitanti al 2020 e i chilometri aggiuntivi previsti da PUMS e biciplan. Nel confronto con le grandi città europee alcune città italiane spiccano in positivo, ma oltre la metà dei comuni capoluogo hanno poche o pochissime ciclabili e sono in classe F o G nel nostro rating.

Le ciclabili sono cresciute del 20% tra il 2015 e il 2020, ma oltre un terzo dei comuni non ha costruito un solo chilometro in più, o ne ha addirittura rimossi alcuni. 

Le disparità territoriali sono grandissime: nella top 10 ci sono solo città del Nord, mentre in coda alla classifica si trovano quasi solo città del Centro-Sud.

La buona notizia è che molti comuni hanno piani ambiziosi che in alcuni casi li vedrebbe scalare fino a cinque classi nella nostra analisi. Ma di piani si tratta, per la gran parte, ed è essenziale che quei numeri su carta diventino tracciati percorsi quotidianamente da chi si sposta in bici per lavoro, studio o piacere.

 

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I piani comunali di sviluppo delle ciclabili non sono sufficienti.

Grazie all’obbligo di predisporre dei Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS), molte città italiane hanno pianificato più ciclabili. Ma i piani di espansione attuali non sono sufficienti a generare una vera e profonda trasformazione dei sistemi di mobilità urbana. Nel complesso, le città capoluogo italiane hanno pianificato di aggiungere in media appena 3,7 chilometri di ciclabili ogni diecimila abitanti. Ne servono molti di più, se vogliamo innescare una crescita rapida dell’uso della bici per gli spostamenti quotidiani in città. 

Il nostro scenario Net Zero by 2030 prevede sedicimila chilometri di ciclabili in più entro la fine del decennio, il doppio di quelli previsti dai Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS). Per realizzarli servono 500 milioni all’anno, 3,5 miliardi in totale, ovvero appena il 3,5% di quanto già messo a bilancio per il comparto auto e relative infrastrutture.

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