La legge di Bilancio 2026 prevede significativi definanziamenti per il trasporto pubblico locale, colpendo alcuni dei principali progetti di mobilità sostenibile in corso nelle grandi città italiane:
- Roma: -50 milioni di euro per la Linea C della metropolitana, destinati alla tratta T1 Clodio-Farnesina, in fase di approvazione finale. Il taglio bloccherebbe la firma della convenzione con Roma Metropolitane e l’affidamento dei lavori al contraente generale.
- Milano: -15 milioni di euro per la Linea M4, la nuova metropolitana blu che collega il centro con Linate.
- Napoli: -15 milioni per il collegamento ferroviario tra la stazione di Afragola e la metropolitana cittadina.
- Fondo nazionale per la mobilità sostenibile: -13 milioni, con ricadute sui progetti locali di trasporto elettrico, ciclovie urbane e rinnovo del materiale rotabile.
I tagli hanno scatenato le proteste dei sindaci e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), che sottolineano come la manovra riduca ulteriormente le risorse per i servizi pubblici essenziali, compreso il trasporto pubblico locale (TPL), già gravato da vincoli di spesa per oltre 2 miliardi di euro fino al 2029.
A Roma, la commissaria straordinaria Maria Lucia Conti segnala che senza quei 50 milioni la tratta T1 non potrà essere approvata né avviata nel 2026, con rischi di blocco anche logistico: le “talpe” dovrebbero scaricare i materiali nel quartiere Prati, aggravando la congestione.
Sul piano politico, il vicepremier Antonio Tajani chiede a Matteo Salvini di ripristinare i fondi per la Metro C e di rifinanziare la Napoli-Afragola, mentre la Lega parla di “riprogrammazione” e non di tagli effettivi. Ma dai Comuni arriva l’allarme: senza risorse certe, le grandi opere metropolitane e i progetti di mobilità sostenibile rischiano di fermarsi, compromettendo gli obiettivi di decarbonizzazione e di qualità dell’aria fissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
fonte: Repubblica