Puntualità e frequenza sono avvertite, nella Bergamasca, come i punti più critici di un servizio di trasporto pubblico tuttavia giudicato soddisfacente, nel complesso. Emerge invece come unica, marcata insufficienza del servizio la scarsa frequenza dei controlli dei titoli di viaggio. Sono, questi, alcuni dei risultati dell’indagine di customer satisfaction commissionata dall’Agenzia per il Trasporto pubblico locale. Uno strumento utile, ha detto il direttore Marcello Marino, alla 13esima Conferenza locale del Tpl, «non per dare voti ai gestori, ma per sapere cosa pensano gli utenti. I quali non hanno sempre ragione, come clienti: ma non è una buona ragione per non ascoltarli».

L’indagine (la prima svolta dall’Agenzia e non dai singoli gestori «per esigenze di terzietà: ne dipende una piccola quota degli adeguamenti tariffari», ha spiegato Marino) è stata fatta tra novembre e dicembre con 3.455 interviste alle fermate o a bordo dei mezzi, specie autobus. E ha riguardato in massima parte abbonati e giovanissimi. Cioè studenti, categoria che ha segnato nel 2024 una perdita di abbonati (3 mila): dato su cui riflettere e che, secondo Marino, non è imputabile alla sola evasione/elusione.

Il grado di soddisfazione per il sevizio registra punte dell’80% e oltre quanto a durata degli spostamenti e facilità nel raggiungere le destinazioni, scende al 76,2 per la regolarità, al 69 per la puntualità e al 67 per la frequenza delle corse. Che nel 2024 sono state 2,3 milioni, con cancellazioni quasi a zero: dati ragguardevoli se si considerano la difficoltà nel reperire autisti, la limitatezza delle risorse (stabili, ma erose dall’inflazione) e, appunto, l’evasione. Su cui Marino dice: «Difficile avere dati reali. Non è detto che chi si lamenta dei pochi controlli abbia ragione a ritenerla alta, ma se ha questa percezione si sentirà “perdente”». Quindi potrebbe sentirsi autorizzato a evadere a sua volta.

fonte: Eco di Bergamo