Dal 15 novembre Tper introduce una novità importante per chi viaggia in autobus nel bacino di Bologna e Ferrara: arriva “Boost”, una tessera ricaricabile contactless che permetterà di caricare diversi tipi di titoli di viaggio – abbonamenti mensili impersonali, citypass e tesserini metropolitani – senza la necessità di utilizzare i Qr Code, spesso causa di problemi tecnici e di lettura.

La card potrà essere acquistata al costo di 2 euro presso le rivendite autorizzate e avrà una validità di cinque anni. Tutte le famiglie bolognesi la riceveranno gratuitamente entro il mese di gennaio 2026, grazie a un investimento di 205mila euro del Comune di Bologna, che ne sosterrà la distribuzione.

Per l’utilizzo, una volta caricato il titolo di viaggio, basterà avvicinare la tessera al validatore verde a bordo bus, come accade per i pagamenti contactless con carta di credito. Il numero di corse residue potrà essere verificato premendo il tasto Info sul validatore o collegandosi al sito Tper e inserendo il numero seriale della carta.

Boost si affianca alle altre modalità già attive: biglietti cartacei, tessere “MiMuovo” per abbonamenti nominativi e l’app “Roger” per titoli digitali con Qr Code. Secondo l’assessore alla Mobilità di Bologna, Michele Campaniello, il nuovo sistema «risolverà in larga parte il problema dei Qr Code», spesso stampati su carta che tende a scolorirsi o utilizzati in modo errato dai passeggeri. Per migliorare la lettura dei Qr Code ancora in uso, Tper ha inoltre installato distanziatori in plastica sotto ai validatori, per evitare che i biglietti vengano avvicinati troppo.

Il nuovo sistema è pensato per famiglie, studenti e turisti, poiché la card è impersonale e può essere utilizzata da più persone, a differenza degli abbonamenti nominativi.

Nel presentare l’iniziativa, Giuseppina Gualtieri, presidente di Tper e vicepresidente di Asstra, ha espresso preoccupazione per i tagli previsti dalla Legge di bilancio 2026 al trasporto pubblico locale: «Con l’inflazione che c’è stata, i fondi nazionali sono assolutamente inadeguati: mancano circa 800 milioni di euro e non ci sono risorse per coprire il rinnovo del contratto di settore».

Boost rappresenta dunque un passo avanti nella semplificazione e digitalizzazione dell’accesso al trasporto pubblico, ma anche un’occasione per ribadire la necessità di risorse strutturali e stabili per garantire la qualità e la sostenibilità del servizio.

Fonte: Repubblica