A Genova prende forma il progetto Bus Rapid Transit (Brt) per la Valbisagno, il sistema di trasporto pubblico veloce destinato a sostituire definitivamente l’ipotesi dello SkyMetro, archiviata dalla nuova amministrazione guidata da Silvia Salis. Il Brt, già adottato in diverse città europee, prevede autobus elettrici su corsie riservate, semafori dedicati e frequenze elevate, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dall’auto privata e migliorare l’efficienza del trasporto pubblico locale.

Lo studio, affidato al Politecnico di Milano per un importo di 85mila euro più oneri e Iva, sarà coordinato dall’ingegner Pierluigi Coppola e durerà fino al 30 gennaio 2026. L’analisi comprenderà la riorganizzazione della circolazione e della sosta, il piano di potenziamento del trasporto pubblico locale e la definizione di nuovi collegamenti ciclopedonali e zone a traffico limitato. L’obiettivo, spiega Coppola, è quello di elaborare «scenari di mobilità sostenibile capaci di ridurre la congestione urbana e migliorare l’accessibilità alle attività cittadine».

Rispetto allo SkyMetro, il Brt presenta costi inferiori e un impatto infrastrutturale ridotto, poiché utilizzerà gran parte dell’attuale rete viaria, opportunamente riqualificata. Un modello di riferimento è il Brt di Bari, finanziato con 160 milioni di euro di fondi europei, dove la frequenza delle corse sarà di 6 minuti nelle ore di punta e 10 minuti nelle ore di morbida, con semafori intelligenti che danno priorità ai mezzi pubblici.

La regia tecnica del progetto genovese è affidata alla Direzione Mobilità del Comune, guidata da Valentino Zanin, mentre l’assessore di riferimento è Emilio Robotti. Sono previsti anche momenti di confronto pubblico con amministrazione e stakeholder locali per condividere soluzioni progettuali e raccogliere proposte alternative.

Il nuovo Brt della Valbisagno rappresenta dunque una svolta verso una mobilità più sostenibile, integrata e partecipata, in linea con i modelli europei di trasporto urbano a basse emissioni.

fonte: Repubblica