Trasformare aree dismesse o porzioni di parcheggi in hub per le consegne delle merci dell’ultimo miglio tramite bici e mezzi elettrici. È il dossier a cui ha iniziato a lavorare l’amministrazione comunale su impulso del Sindaco Beppe Sala.

L’obiettivo è creare una zona della città a zero emissioni per la logistica, con il coinvolgimento degli operatori delle consegne e le grandi aziende, anche multinazionali, che più utilizzano l’ecommerce.

Da circa un mese è stato aperto un tavolo in Comune per ragionare su come sviluppare l’iniziativa e vedere i primi frutti entro la fine del mandato del sindaco. A guidare il piano sono i portavoce di Clean Cities Campaign, la coalizione europea che si batte per la mobilità sostenibile in città. Coinvolte nel progetto anche le società di cargo bike, come Urban Bike Messengers e So. de, e molte grandi aziende che sfruttano le vendite online.

È stato già scritto un documento suddiviso in tre macro-aree che indica raccomandazioni utili a modificare lo spazio urbano di Milano, per creare una zona accessibile solo alla logistica a impatto zero per quanto riguarda le emissioni. Mezzi elettrici o cargo bike, al posto dei camion che oggi abbondano tra le strade della città alla ricerca dei destinatari delle consegne.

Il documento sarà studiato dagli uffici tecnici del Comune per poter sviluppare il piano concreto di attuazione. L’idea di base è quella di creare degli hub intorno a una porzione della città, che potrebbe essere coincidente con l’Area C, e dunque il centro storico nella Cerchia dei Bastioni, dove i pacchi vengono depositati per le consegne dell’ultimo miglio su cargo bike o altri mezzi elettrici. Si individueranno aree inutilizzate per essere trasformate in punti di raccolta delle merci. Il modello è quello delle città di Olanda e Belgio che hanno implementato negli anni queste soluzioni.

Serviranno infrastrutture più diffuse per la ricarica elettrica e piste ciclabili adatte alla ciclologistica. Saranno lanciate delle partnership pubblico- privato, per convincere le aziende a far uso della mobilità sostenibile e coinvolgerle nel processo di creazione degli hub.

« In ambito logistico — è spiegato anche nel documento unico di programmazione da poco approvato dal Comune  — verranno sperimentate misure atte a ridurre il traffico commerciale causato dalle consegne di pacchi e pacchettini ( 85% del traffico logistico per le consegne è determinato dall’ecommerce), grazie alla collaborazione pubblico-privato-università per poter individuare degli hub dove si concentrino le consegne “macro” e dai quali possano ripartire le consegne “micro” del cosiddetto ultimo miglio attraverso mobilità elettrica».

Ogni giorno a Milano sono stimate tra le 178 mila e le 210 mila operazioni di consegna, di cui tra 120 mila e 155 mila tra le aziende e i consumatori finali. In totale circolano nell’area urbana di Milano circa tremila veicoli commerciali, dei quali circa il 59% è rappresentato da furgoni standard, l’ 8% da furgoncini, il 33% da cassonati, e solo lo 0,5% da cargo bike. Secondo le analisi, nella sola città di Milano, il settore della logistica è responsabile per la metà delle emissioni di ossidi di azoto, per oltre un terzo delle emissioni di particolato (Pm10 e Pm 2,5) e per oltre un quarto delle emissioni di Co2 ( dati Inemar). Implementando una zona a zero emissioni per la logistica, si potrebbero dimezzare le emissioni di ossido di azoto a livello cittadino.

Non tutta la logistica potrà viaggiare in cargo, ma l’obiettivo è di arrivare a un forte potenziamento soprattutto nel campo dell’e-commerce tra aziende e consumatori, che, secondo gli studi Amat e Assolombarda, rappresentano l’ 87% delle operazioni di consegna. « Come dimostrato da numerosi test su strada e progetti pilota — spiegano da Clean Cities — le cargo bike possono consegnare fino al doppio dei pacchi di un furgone, a un decimo del costo e sostanzialmente azzerando le emissioni di inquinanti».

In Europa sono 35 le zone a zero emissioni che entreranno in vigore entro il 2030 e Milano potrebbe essere la prima città italiana ( o del Sud Europa) ad aderire al progetto. « La trasformazione della logistica dell’ultimo miglio verso le zero emissioni — sottolinea Clean Cities — può funzionare come apripista nella trasformazione della mobilità urbana. La logistica urbana è un sistema complesso, un mercato con un elevato numeri di attori: per favorire una giusta transizione verso nuovi modelli occorre impostare un programma fatto di step graduali e un percorso partecipato con i differenti stakeholder, di modo che la transizione sia giusta e accettata».

fonte: Repubblica Milano