A un anno dal suo insediamento, il comandante della Polizia Locale di Milano Gianluca Mirabelli mette al centro la sicurezza stradale come priorità assoluta. Gli ultimi episodi – la morte di Cecilia De Astis, travolta da minori su un’auto rubata, e quella di Matteo Barone, investito da un agente ubriaco – hanno riacceso il dibattito sulla responsabilità alla guida.

«Mettersi al volante dopo aver bevuto è come sparare ad altezza uomo – ha dichiarato Mirabelli –. Il cellulare e la velocità eccessiva restano tra le principali cause di incidenti, ma rispettare i limiti può salvare vite».

Secondo i dati della Polizia Locale, gli incidenti mortali sono in calo, anche se – avverte – «basta un solo morto per annullare ogni statistica». Ogni giorno gli agenti intervengono su 10-15 incidenti, con picchi fino a 22.

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, sono aumentate le sanzioni per uso del cellulare e guida in stato di ebbrezza, mentre diminuiscono i monopattini in circolazione. Il 70% delle multe deriva da telecamere e ausiliari del traffico, soprattutto per velocità e sosta vietata, ma il comandante sottolinea: «Preferisco fermare un solo ubriaco piuttosto che fare cento multe per divieti di sosta».

Sul fronte del personale, Mirabelli conferma il rafforzamento del corpo: in due anni e mezzo assunti 1.200 agenti, con 100 nuovi allievi ora in formazione e l’obiettivo di 3.350 vigili entro il 2027. Le pattuglie notturne sono passate da 3 a oltre 10.

Milano resta sotto osservazione anche per i furti di orologi di lusso, fenomeno stagionale legato al turismo estivo: «I reati predatori restano sotto controllo – spiega – grazie a una collaborazione rafforzata tra forze dell’ordine».

fonte: Corriere.it