Al progetto l’università Federico II lavora da oltre un anno. Ma adesso giunge a concretizzarsi e dalla prossima settimana partirà in via sperimentale a San Giovanni a Teduccio.

Si tratta di varare un nuovo modello di organizzazione dei quartieri, partendo dalla mobilità e puntando al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. La fase di messa a terra del progetto partirà la prossima settimana, il 24 settembre, con un appuntamento istituzionale nella sede del campus universitario di San Giovanni ( con la partecipazione anche del sindaco Manfredi e del rettore Lorito), ma intanto ne parla la prorettrice Rita Mastrullo.

«Il progetto si chiama Quartiere 15 minuti – spiega la prorettrice Mastrullo – e vuole promuovere un ripensamento della città basato su una diversa articolazione del rapporto tra centri e periferie e sull’idea dell’urbanista colombiano Carlos Moreno della città dei 15 minuti. Una idea che prevede si possano raggiungere inquel breve spazio di tempo tutti i servizi essenziali, a piedi o in bicicletta, in ogni quartiere » .

“ Si prova a partire da San Giovanni – aggiunge Leonetti – superando la dicotomia centro- periferia. Un modello in cui gli spazi di ogni quartiere possano essere vissuti in maniera accessibile, sostenibile, favorendo una mobilità green, garantendo servizi essenziali per la qualità della vita di ogni cittadino, come istruzione, cura, tempo libero, attività commerciali, uffici pubblici » .

«La VI municipalità è stata identificata come oggetto dello studio per le sue significative potenzialità in termini di dotazioni di servizi urbani e, allo stesso tempo, per i suoi limiti in termini di effettiva fruibilità di tali servizi anche a causa di un sistema di mobilità non ottimale e sensibilmente sbilanciato verso il trasporto con auto privata, poco efficiente, poco razionale e soprattutto poco sostenibile» .

La task force federiciana Sum (Smart and sUstainable Mobi-lite), ha raccolto dati e individuato servizi e punti di forza del quartiere ricostruendo mappe e indicatori di accessibilità, affiancati in questo dalle associazioni del territorio e dagli operatori di trasporto e mobilità.

fonte: Repubblica