Ci sono gruppi WhatsApp, Telegram e Messenger dove vengono venduti illegalmente monopattini elettrici rubati in città. I più richiesti sono pezzi di ricambio Link e Lime, due delle aziende che si sono aggiudicate la gara del Comune. I più richiesti sono proprio pezzi di ricambio Link e Lime, due delle tre aziende che si sono aggiudicate la gara del Comune per il servizio di noleggio dei due ruote elettrici per 5 anni. E a essere sfiduciate nell’investimento in città sono proprio le società che gestiscono i mezzi elettrici.

Quelli online sono per lo più gruppi pubblici, accessibili da chiunque possegga il link per iscriversi. Ma ci sono anche canali WhatsApp spacciati per gruppi per amatori di moto e bici elettriche e dove invece vengono messi annunci di vendita di batterie e monopattini delle ditte presenti in città.

Tra le flotte più popolari di monopattini a Palermo ci sono anche i Dott, terza azienda aggiudicatrice del bando comunale, i cui mezzi, assieme a quelli Link, vengono assistiti dalla start- up di fleet management “Esco”, operante non solo a Palermo, ma anche a Messina, Roma, Bari e Firenze e che nei giorni scorsi proprio sui social ha denunciato, con tanto di foto, i ripetuti furti e atti vandalici, alla base poi della rivendita online dei mezzi.

« Contiamo circa una decina di monopattini al giorno rubati, sventrati o letteralmente lanciati e abbandonati in luoghi isolati – dicono da “Esco” – Stimiamo un danno economico di 800mila euro l’anno per tutte le compagnie di sharingpresenti a Palermo. Così le società scappano e disinvestono sul territorio » . Gli operatori dell’azienda sono coloro che recuperano giornalmente i mezzi andati perduti: spesso le batterie vengono rubate e rivendute come ricambi per biciclette elettriche o monopattini a loro volta rubati e venduti online per i quali i proprietari necessitano di pezzi di ricambio.

« Nonostante le decine di denunce fatte alle forze dell’ordine – dice Gabriele Calcagno, ceo di “Esco” – le numerose richieste di aiuto alle istituzioni, le segnalazioni di ogni tipo, oggi siamo veramente preoccupati per noi e per la città. Alla fine della giostra sono sempre i cittadini a pagarne le conseguenze. Questi episodi causati da pochi mettono in crisi l’intero servizio di sharing mobility, facendo diventare più complicata l’estensione del servizio nelle periferie e allontanando le società dallo scegliere di investire a Palermo » . Già a Catania, nel 2019, Enjoy Italia aveva deciso di interrompere il servizio di noleggio per via dell’elevato numero di auto rubate e vandalizzate. Questo mese sempre la società di car sharing di Enilive ha aperto il servizio a Palermo e Ragusa.

« Condanniamo fermamente le azioni di chi sottrae ai cittadini la possibilità di godere di una mobilità sostenibile come in tutte le città d’Italia ed Europa», dice Dario Falzone, assessore comunale con delega alla Polizia municipale. La start- up “ Esco” ha già sporto denuncia per i mezzi rubati e vandalizzati assistiti per le società Link e Dott che operano nella città di Palermo.

fonte: Repubblica