In tram da Boccea a largo Argentina nel 2026, entro la fine della consiliatura Gualtieri: è l’obiettivo del Campidoglio.
Questo pomeriggio la seduta congiunta delle commissioni capitoline Pnrr e Mobilità ha fatto il punto sulla futura linea Tva, Termini-Vaticano-Aurelio. Un tram che già si pensa a ribattezzare Avt (Aurelio-Vaticano-Termini) perché i cantieri inizieranno proprio dal capolinea meno centrale e non dalla grande stazione ferroviaria. Ad annunciarlo è stato l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, mentre a confermare il cronoprogramma è a la commissaria straordinaria di governo Maria Lucia Conti.
I lavori inizieranno ad aprile 2025 dal lato Aurelio, ossia da piazza Giureconsulti. La tratta – 2,7 km fino a largo Micara – sarà completata entro i termini del Pnrr, cioè giugno 2026. La tratta invece dal Vaticano a Termini, quella che passerà per Corso Vittorio e per via Nazionale (e che non rientra nel «pacchetto» Pnrr ma è finanziata da fondi ministeriali), andrà in esecuzione non prima di gennaio 2026. Sulla tratta più centrale del tram sono comunque già in corso i lavori sulle geometrie: è escluso dunque che non venga realizzata, ma ci si lavorerà a Giubileo terminato. I lavori giubilari della zona della Stazione Termini, anzi, sono stati già progettati prevedendo il futuro capolinea del tram. Nel dettaglio al momento sono in corso, o sono stati calendarizzati, i rilievi per i sottoservizi (acqua, gas, elettricità) con le relative aziende. Nelle prossime settimane invece dovrà essere deciso dove e come la Tva si allaccerà con la rete tranviaria esistente, al tram 3 a piazza Risorgimento e all’8 a largo Argentina.
«Se arriviamo all’Argentina e dall’altra parte a Risorgimento entro il 2026,
la fine della legislatura, sarebbe un buon obiettivo» ha detto Patanè. «Per
l’acquisizione di largo Micara stiamo andando avanti, mancano solo gli atti
finali – ha detto Patanè -. Vi sarà realizzato un parcamento rinforzato», cioè una rimessa dove fare la manutenzione e il lavaggio dei mezzi. «Per questo tram è previsto l’acquisto di 24 vetture, che però non sono legate al Pnrr – ha aggiunto l’assessore -. Poter depositare lì alcuni mezzi significa poter mettere in funzione il pezzo di linea. Proseguono poi le interlocuzioni con il Csimu per il passaggio sui ponti e nelle gallerie, e con il dipartimento Ambiente per le alberature di Gregorio VII. Stiamo procedendo bene».
Riguardo ai finanziamento in un primo momento si era immaginata una rimodulazione tra fondi Pnrr e ministeriali tra la Tva e la tramvia di via Palmiro Togliatti. Il ministero però ha ritenuto più utile, per non perdere il chilometraggio Pnrr, fare una semplice rimodulazione tecnica: i «chilometri Pnrr» restano sulla Tva ma invece che alla tratta Termini-Venezia vengono attribuiti a quella Giureconsulti-Micara: con 2,7 km invece di 2,2 aumentato l’obiettivo Pnrr.
Le «criticità maggiori», ha riconosciuto l’assessore Patanè, saranno però sulla tratta Argentina-Termini, su cui si sta lavorando alla ricerca di soluzioni progettuali: si riflette su un eventuale binario unico sia a via del Plebiscito che a via 4 Novembre, dove la tratta sarebbe in promiscuo, cioè insieme alle auto. «Sono passaggi tosti – ha detto l’assessore – abbiamo un surplus di ragionamento da fare, e spero che nel corso di questi mesi si riesca a definire un quadro soddisfacente». A Corso Vittorio si immagina il passaggio del tram al centro della strada, e non ai lati. «Quello che vogliamo – ha aggiunto – è iniziare i lavori il prima possibile».
fonte: Corriere.it