«Lavoriamo perché lo stop previsto fra un anno per gli Euro 5 slitti ancora più in là. Ma i Comuni devono collaborare per raggiungere gli obiettivi » .
L’assessore regionale Matteo Marnati ne parla al termine della presentazione dei dati sullo stato dell’ambiente in Piemonte. Il riferimento è al blocco dei veicoli Euro 5 diesel, spostato l’anno scorso dal Governo – dopo mille polemiche – al 1° ottobre 2025 e ristretto solo per i 18 comuni al di sopra dei 30 mila abitanti.
L’occasione per toccare il tema è il nuovo piano per la qualità dell’aria, all’esame della Giunta venerdì prossimo. Un centinaio di misure, dal rinnovo dei mezzi pubblici, agli incentivi sugli abbonamenti, alle riduzioni delle emissioni di ammoniaca in agricoltura, e 400 milioni di euro di investimento complessivo con il proposito di centrare i limiti di legge sulle concentrazioni di Pm10 e biossido di azoto già entro il 2025.
«Ma serve la collaborazione dei comuni: ci dicano se non riescono a raggiungere gli obiettivi, se servono più soldi o se va modificato il piano», sottolinea Marnati.
Il caso al microscopio è Rebaudengo, da sempre sede di una delle centraline Arpa con la peggiore qualità dell’aria del Piemonte. Nel 2023 è stata l’unica a registrare un valore medio di biossido di azoto superiore ai limiti, 44 microgrammi al metro cubo rispetto a 40. « Il Comune di Torino dovrà studiare provvedimenti ad hoc per fare rientrare il valore entro la soglia», spiega l’assessore. Come? « Attraverso una regolazione dei flussi del traffico, che va diluito in altre zone, oppure decidendo che lì non passino più autobus diesel ma solo elettrici. O capendo se esiste un problema di congestione. C’è il piano della mobilità della Città metropolitana, è già tutto lì » . E poi, più in generale pensando alle amministrazioni comunali, « occorrono interventi mirati e chirurgici dove serve».
Fonte: Repubblica Torino