Maggiore integrazione tra Gtt e Infra.To – anche alla luce del fatto che il Gruppo sta andando verso l’affidamento in house – e tolleranza zero per quel certo atteggiamento di rimpallo delle responsabilità che, troppo a lungo, si è respirato in corso Turati. Il disegno strategico del sindaco Stefano Lo Russo, in vista del cambio al vertice del gruppo torinese trasporti, è fatto di concretezza. I conti della partecipata sono in ordine, è vero, ma ora serve qualcuno che prenda in mano le redini del servizio e riveda l’organizzazione del personale, a cominciare dal reclutamento degli autisti.

Mentre si rincorrono le voci su chi sarà nominato AD di GTT, il Comune ha avviato il percorso per rendere in house la società e scongiurare il timore di una privatizzazione, paventato in più occasioni dai sindacati. Con una delibera di giunta datata 17 aprile si avvia l’istruttoria che prevede «modalità di gestione dell’in house providing ». Gtt ha proposto alla Città di Torino – che ne detiene la partecipazione in via totalitaria, attraverso la holding Fct – di valutare in termini di migliore opzione la modalità di affidamento in house, si legge nellapremessa dell’atto. Considerando i vantaggi che potrebbero derivare all’intero sistema dei trasporti da una gestione, «che assicuri la massima possibilità di controllo della governance nell’esercizio delle attività da parte del Comune» è specificato ancora delibera. Al Comune competerebbe un controllo analogo a quello che l’ente esercita sui propri uffici.

In ogni caso, l’annuncio del nome del nuovo amministratore delegato dovrebbe arrivare entro la fine di maggio. Nel frattempo, i disservizi in termini di scale mobili ferme in metropolitana persistono. Eccezionalmente, in occasione delle festività di Pasqua la metro restà in servizio più a lungo, con le ultime partenze dai capolinea Fermi e Bengasi all’una nel fine settimana. Non trascurabile poi la sofferenza da parte degli autisti a coprire i turni degli autobus del servizio di superficie. Se è vero che il ruolo di ad di Gtt offre una vetrina e un trampolino non da poco, è innegabile che la nuova leadership erediterà un servizio con grandi difficoltà.

fonte: Repubblica