L’avvio all’obbligo dei dispositivi per i mezzi pesanti, che sarà in vigore da questo lunedì, è spinoso per camionisti e aziende che lavorano nel settore del trasporto merci. «Riceviamo mediamente 50 — 60 richieste al giorno per la fornitura e l’installazione dei sensori — spiega Alessandro Finicelli, amministratore delegato di Autobynet Srl, azienda che opera nei sistemi di assistenza alla guida, alla svolta —. Le linee guida che hanno chiarito le certificazioni e i modelli sono arrivate troppo a ridosso dell’entrata in vigore dell’obbligo e ora il mercato è in difficoltà. Ci vorrà del tempo per l’adeguamento di tutti veicoli » .

Da lunedì, infatti, saranno i mezzi destinati al trasporto di persone con più di otto posti a sedere, con una massa superiore alle 5 tonnellate, e quelli dedicati alle merci con un carico superiore a 12 tonnellate, a poter circolare in Area B solo se dotati di sistemi di rilevamento della presenza di pedoni e ciclisti sulla parte anteriore del veicolo e sul lato del marciapiede. In più, i mezzi pesanti dovranno dotarsi di adesivo che segnala il pericolo dell’angolo cieco, la trappola visiva che quest’anno ha lasciato sull’asfalto diversi ciclisti.

Ma, per chi non è riuscito a dotarsi in tempo nel dispositivo, basterà dimostrare di aver sottoscritto il contratto di acquisto per muoversi in città fino al 31 dicembre dell’anno prossimo. Una clausola che non farà partire le multe da lunedìa chi non ha installato per tempo i sensori.

« Ci vorrà del tempo per mettere in regola tutti e avere i sensori installati a bordo — spiega Finicelli —. Devono equipaggiare anche le grandi flotte, come quella di Atm. Ci sono delle certificazioni, stabilite da Palazzo Marino, da verificare prima di procedere all’installazione. In molti non hanno ancora capito chi è abilitato a montare i dispositivi » .

Nelle ultime settimane, al centralino del Comune sono arrivate diverse richieste di chiarimento e la corsa ai dispositivi è entrata nel vivo, con le scorte già terminate. Gli ordini e le prenotazioni andranno avanti per diversi mesi. Mettersi in regola in tempi brevi, infatti, non sarà una procedura così rapida. Ancheper questo Palazzo Marino ha scelto di concedere un anno di tempo per consentire a tutti di adeguarsi all’obbligo.

« Ci sono punti ancora confusi — prosegue Finicelli –. Si usa all’interno della delibera il termine anteriore per angolo cieco lato destro. Le aziende stanno montando anche il frontale, che però non protegge l’angolo. Sarebbe meglio chiarire questo punto». La corsa ai sensori riguarda soprattutto quelli ad ultrasuono, più economici ( circa 250 euro il prezzo per un dispositivo). « Sono già esauriti. Per un ordine effettuato oggi, bisogna aspettare fino a otto mesi». Più disponibi-lità, invece, per i sensori dotati di telecamere, più costosi, ma anche maggiormente funzionali per avere una visuale completa della strada.

L’altra criticità, invece, riguarda gli adesivi di segnalazione. «I prezzi sono più che triplicati. Un adesivo costava solo pochi euro. Ora c’è chi li vende a 25- 30 euro l’uno » . L’obbligo di posizionare l’adesivo è stato anticipato a lunedì, con una delibera approvata la scorsa settimana, anche ai veicoli per il trasporto di persone con più di otto posti a sedere e un carico inferiore alle 5 tonnellate e quelli destinate al trasporto merci con una massa tra le 3,5 e le 12 tonnellate. Un preavviso troppo risicato, secondo i tecnici del settore. Riguarderebbe infatti circa i due terzi dei veicoli pesanti che entrano a Milano. Per cui sarà difficile per molti partire già da lunedì. «Poca la comunicazione e va chiarito se chi è sprovvisto di adesivi verrà sanzionato o meno, perché c’è il rischio che non ci siano abbastanza adesivi, dato che l’obbligo è riservato ai veicoli più numerosi» conclude Finicelli.

Il tecnico: “Troppi si sono mossi solo all’ultimo momento e ci sono anche grandi flotte come quella di Atm”

“Palazzo Marino non arretri sull’obbligo dei dispositivi”

« È fondamentale che il Comune tenga la barra dritta sull’obbligo dei sensori e faccia rispettare le regole imposte dalla delibera » . A parlare è Claudio Magliulo, uno dei portavoce di Città delle persone, il gruppo di associazioni e cittadini che si battono per la mobilità sostenibile e hanno organizzato la manifestazione che la scorsa settimana ha visto scendere in piazza oltre duemila persone per chiedere maggiore sicurezza in strada a Milano, dopo le morti degli scorsi mesi. «La delibera prevede già un anno di tolleranza perconsentire a tutti di adeguarsi. È fin troppo. Non si devono accettare altri passi indietro e puntare dritto per raggiungere l’obiettivo più in fretta possibile, perché siamo di fronte a un’emergenza. L’obbligo dei sensori è una misura limitata, ma essenziale», prosegue Magliulo.

Nei giorni scorsi, il Fai- Conftrasporto ha annunciato di aver diffidato il Comune chiedendo la sospensione della delibera che impone ai mezzi pesanti l’obbligo dei sensori per circolare in Area B. «Riteniamo che il provvedimento delComune – spiegano le organizzazioni in una nota – sia un primo passo verso la costruzione di una città che mette al primo posto la sicurezza delle persone. Realizzare questa visione significa tutelare non solo chi sceglie di muoversi a piedi o in bici, ma svolgere il proprio lavoro con un supporto aggiuntivo al fine di compensare i limiti tecnici » .

Da un lato le associazioni ambientaliste chiedono a Palazzo Marino di rendere più fattiva possibile la misura sui sensori. Dall’altra rispondono, invece, al Fai – Conftrasporto. «Li invitiamo -spiegano –a rivedere la propria posizione che è del tutto irricevibile e sorda alle conseguenze mortali di un traffico pesante spesso inadatto ai contesti urbani densi. Facciano invece la propria parte, mettendo al primo posto la sicurezza delle persone, compresi gli stessi autotrasportatori».

Da ultimo l’auspicio è che il provvedimento sia il primo di tanti altri, «l’inizio di un percorso che porti Milano a essere a livello delle altre grandi e importanti città europee, per quanto riguarda mobilità e vivibilità».

fonte: Repubblica Milano