Il tema della velocità da tenere nelle strade urbane è da tempo oggetto di discussione. Le associazioni Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, Asvis, Fondazione Michele Scarponi hanno promosso il disegno di legge “Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati”, testo adottato da alcuni parlamentari e depositato alla Camera dei deputati come proposta di legge, prefiggendosi proprio come scopo quello di offrire una cornice quadro nazionale per le città e i centri abitati con il fine ultimo di aumentare la sicurezza stradale.
ll cuore della legge è l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani rispetto al codice della strada attuale: al posto dei 50 km/h validi in generale eccetto le “zone 30”, la norma in città diventano i 30 km/h, eccetto solo gli assi classificati dai Comuni come di scorrimento veloce, con almeno due corsie per senso, mantenuti a 50 km/h.
D’altra parte Bologna ha deciso di diventare dal 1° gennaio 2024 la prima grande città in Italia a 30 chilometri orari, per rendere più sicure e vivibili le strade e piazze cittadine, sull’esempio di altre città europee, come Bruxelles. Il Consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno che va nella stessa direzione.
Su questa proposta, bollata da parte di alcuni autorevoli esponenti politici come “ideologica”, si è sviluppato un acceso dibattito.
Ambientenonsolo ha come proprio carattere costitutivo l’attenzione ai dati, l’idea che ogni decisione debba basarsi su informazioni attendibili e oggettive.
Dei dati per formarsi un’opinione su questi temi è sicuramente riconducibile ai dati degli incidenti stradali forniti da ISTAT, di cui abbiamo visto l’aggiornamento 2022.
In un recente articolo abbiamo visto i dati del rapporto 2023 “Datamobility” e la relativa dashboard con i grafici interattivi sulla mobilità nelle 14 città metropolitane realizzato da Go-Mobilit utilizzando i dati delle “scatole nere” installate sui veicoli per scopi assicurativi.
Fra i tanti dati presenti nel rapporto ve ne sono due di particolare interesse per quanto riguarda questa tematica.
I primi sono relativi alla distanza media degli spostamenti in auto nei comuni capoluogo di città metropolitana nel 2022. Una informazione utile per capire le potenzialità di spostamenti effettuati con le auto che potrebbero invece essere potenzialmente svolti a piedi o in bicicletta.
Appare evidente che nelle 14 città considerate la maggior parte degli spostamenti effettuati in auto, coprono una distanza di meno di 5 km, sicuramente percorribile a piedi o in bicicletta, uno spazio ampio per politiche che vogliano favorire lo sviluppo della mobilità attiva.
Il secondo dato che viene fornito dal rapporto è costituito dalla velocità media degli spostamenti in auto effettuati nelle medesime città nel 2020. Qui la variabilità è abbastanza significativa, evidentemente in relazione alle caratteristiche urbanistiche delle varie città. In ogni caso la stragrande maggioranza degli spostamenti comporta una velocità media inferiore ai 30 km/h. In molte città la velocità media è inferiore a questa soglia in oltre il 90% degli spostamenti effettuati.