Incrementare la mobilità sostenibile per migliorare la qualità dell’ambiente e di conseguenza della vita. È l’obiettivo del Comune di Padova, che prova a rispondere in maniera concreta e rapida all’allarme inquinamento introducendo due nuovi linee di tram, che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti. La città potrà così vantare un sistema complessivo di otto linee, che ridisegneranno la mobilità cittadina rendendola più efficiente, sostenibile e sicura. Un percorso di 69 fermate distribuite in tutta la città per un totale di 83,5 chilometri complessivi.
Le due nuove linee tranviarie saranno la Sir2, per la tratta che va da Vigonza fino a Rubano passando attraverso la direttrice est-ovest, e la Sir3, dalla stazione ferroviaria fino a Voltabarozzo. Nel primo caso il percorso complessivo sarà di 17,5 km, nel secondo di 5,4 km con 13 fermate con sosta anche presso l’Ospedale Civile e l’Ospedale Sant’Antonio. Prevista inoltre la realizzazione di un apposito parcheggio scambiatore al capolinea di Voltabarozzo. La conclusione dei lavori è prevista per nella primavera del 2025 per il Sir3 e a giugno 2026 per il Sir2; i benefici vengono stimati in una diminuzione di traffico del 42%, in particolare sulla direttrice della linea Sir3, e in generale in un significativo miglioramento della qualità dell’aria e della vivibilità urbana, dimostrando l’efficacia delle soluzioni di mobilità sostenibile.
La mobilità pubblica sostenibile è infatti una necessità ormai irrinunciabile, in particolare per le città della Pianura Padana, di conseguenza, il tram, con la sua capacità di ridurre il traffico e le emissioni, è considerato la miglior soluzione per ridurre il traffico e migliorare la qualità dell’aria.
L’operazione prevede l’impiego di 37 nuovi mezzi che secondo le previsioni dell’amministrazione comunale consentiranno ai cittadini di trascorrere nel traffico 1,2 milioni di ore in meno all’anno, risparmiando 15 milioni di euro. Il tempo di ingresso nel centro città si ridurrà quindi del 25%, con conseguenza immediata la riduzione delle emissioni di circa 15.600 tonnellate di CO2. Il tram, grazie alle corsie riservate, garantisce tempi di percorrenza ridotti e maggiore puntualità rispetto agli autobus, che devono navigare nel traffico cittadino. Il progetto Smart si pone quindi come un fondamentale cambio di paradigma nella mobilità urbana di Padova, puntando su un trasporto pubblico capillare, efficiente e puntuale che possa realmente competere con la comodità e l’indipendenza offerte dall’automobile.
A evidenziare l’importanza di un approccio olistico alla mobilità sostenibile, anche l’espansione prevista per le infrastrutture ciclabili e i parcheggi scambiatori, così che, al termine del progetto urbanistico, questo non veda solo il miglioramento del trasporto pubblico ma anche la valorizzazione delle aree verdi, come nel caso dell’ampliamento del Parco Iris e del Parco Guizza.
“Il bacino padano – ha dichiarato Andrea Ragona, assessore padovano alla mobilità, viabilità e ambiente - si conferma l’area più inquinata d’Italia per la sua conformazione e nella nostra città: se da un lato è evidente la tendenza al miglioramento nel corso degli anni con la diminuzione dei livelli di inquinamento, questo non è però sufficiente a raggiungere gli standard fissati. Padova è dentro la soglia consentita per quanto riguarda le medie annuali, ma ancora non riesce a rientrare per gli sforamenti giornalieri, che possono essere un massimo di 35. Lo sviluppo di una rete di trasporto pubblico locale efficiente e sostenibile, grazie alle due nuove linee tranviarie e all’acquisto di nuovi autobus elettrici, ci permette di ridurre in maniera drastica l’utilizzo dei mezzi privati inquinanti, ed è uno dei pilastri portanti delle nostre politiche di lotta all’inquinamento.”
fonte: Corriere.it