C’è una data per la riapertura della funicolare di Chiaia: il 20 dicembre. L’impianto fermo da ormai due anni dovrebbe tornare a funzionare a cinque giorni dal Natale. Manca ancora l’ufficialità. L’assessore comunale alle Infrastrutture, Edoardo Cosenza, si limita a ripetere che «la funicolare tornerà in funzione entro fine anno». Intanto, il primo vagone è stato riposizionato sui binari segno evidente che i lavori ormai sono al termine.
Cosenza non vuole indicare un giorno preciso perché ci sono ancora delle variabili e il rischio di qualche intoppo è sempre dietro l’angolo. Ma in Comune si parla di un cronoprogramma preciso che l’assessore ha fatto firmare in queste settimane a tutte le parti con l’impegno di far ripartire i vagoni tirati dalle funi il prossimo 20 dicembre. Non si tratta di un documento ufficiale ma è scritto,
Le stazioni sono sbarrate da ottobre 2022. Quella di fermarla fu una decisione obbligata del Comune. Questi impianti per legge devono esseresottoposti a una radicale manutenzione ogni 20 anni. Nel caso della funicolare di Chiaia lo stop per i lavori era previsto per il 2017 ma è stato più volte rinviato dalla giunta precedente. Di proroga in proroga, anche a causa dell’emergenza Covid, si è arrivati al 2022 quando la chiusura è stata inevitabile.
Il Comune ha dovuto superare anche il problema delle gare andate deserte. Bandi riscritti, con più fondi a disposizione e i lavori sono iniziati. Adesso, finalmente, si vede iltraguardo per mettere fine a una vicenda che tanti disagi ha causato a chi utilizzava quotidianamente l’impianto che collega Chiaia e il Vomero.
Chiaia è stata la prima delle quattro funicolari ad entrare in funzione, il 15 ottobre 1889. In media, da quanto scrive Anm sul suo sito, utilizzano il servizio circa 15 mila passeggeri nei giorni feriali e 5 mila in quelli festivi.
E c’è una svolta anche per quanto riguarda i lavori della metropolitana nel tratto che dovrà raggiungere l’aeroporto di Capodichino e chiudere il cosiddetto anello: dissequestrata la galleria dove lo scorso maggio morì nell’ennesimo incidente sul lavoro un operaio. Il consulente tecnico d’ufficio ha ritenuto non più necessario tenere i sigilli e ha dato l’ok al dissequestro.
Resta ancora da definire la questione della linea 6 che a novembre, se il trend verrà confermato raggiungerà i 200 mila passeggeri, ma che continua ad avere un orario ridotto: dalle 7,30 alle 15. Il problema principale è quello dei macchinisti. Si tratta di personale altamente qualificato che deve avere circa tre anni di formazione. E di macchinisti già pronti in Italia ce ne sono pochi, tanto che il Comune è stato costretto ad assumerli a Milano e Roma. Adesso per prolungare l’orario di esercizio della Linea 6 occorre un accordo sindacale che Comune e Anm cercheranno di chiudere in questi giorni con i rappresentanti dei lavoratori.
Restano i disagi anche per la Linea 1 che anche questa settimana, da lunedì a giovedì, anticipa la chiusura con le ultime corse da Piscinola alle 20,27 e da Garibaldi alle 20,58 “per consentire attività di verifiche in linea e prove materiale” scrive Anm. Si tratta di lavori, come la sostituzione dei vecchi binari, e delle prove di esercizio per i nuovi treni.
fonte: Repubblica