L’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE) di Napoli ha diffuso un comunicato sulla situazione del traffico nella città partenopea.

I dati di Inrix certificano che i napoletani perdono nel traffico “soltanto” 37 ore all’anno rispetto ai 90 di Roma e ai 60 di Milano. Il dato, apparentemente positivo, si scontra pesantemente pero’ con quanto pubblicato da ISTAT lo scorso mese di maggio 2024 che certifica Napoli come peggiore città metropolitana di Italia per mortalità evitabile e non evitata anche da inquinamento dell’aria e con i dati pubblicati da Epidemiologie e Prevenzione nello scorso mese di febbraio 2024 che certificano Napoli (e non Milano) come la capitale italiana di massima incidenza e mortalità per cancro del polmone, in peggioramento .

Poichè la matematica non è opinione, non è neanche difficile comprenderne le cause.

A Napoli (2019) circolano circa 61 auto/ 100 abitanti. Ciò vuol dire quindi circa 600mila auto/950mila abitanti. Di queste circa il 20 % sono rimaste diesel per un totale quindi non superiore a 150mila auto diesel circolanti che, per ordinanza sindacale, devono pure spegnere i motori in caso di sosta o fermata. Purtroppo , in pieno centro di Napoli “circolano” pure, a motori diesel sempre accesi e sempre al massimo dei giri, non meno di 300mila auto diesel equivalenti provenienti dall’eccessivo traffico aereo in pieno centro antico (1 aereo =1000 auto diesel con Capodichino troppo grande e troppo trafficato pur in presenza di Grazzanise operativo ma inutilizzato con non meno di 300 rischiosissimi sorvoli giornalieri) e non meno di altre 150mila auto diesel sempre a motori accesi provenienti dal Porto (media giornaliera di tre maxi navi attraccate ma a motori diesel sempre accesi ciascuna equivalente a circa 50mila auto diesel).

Di conseguenza, matematicamente e quindi in modo certo, non meno di 450mila auto diesel equivalenti uccidono per polveri sottili tra 2 e 4 cittadini napoletani ogni giorno soltanto per colpa di Porto ed Aereoporto troppo grandi e fuori controllo in pieno centro storico (da soli responsabili di non meno del 40 % di tutte le polveri sottili assassine) rispetto alle “misere” circa 150 mila auto diesel dei cittadini napoletani sui quali soli ricade l’obbligo di spegnere i motori.

E non consideriamo il grandissimo eccesso anche di trasporto diesel pesante (TIR e Autobus!)

Fino a quando riusciremo ad ignorare questa strage quotidiana solo per tutelare gli interessi di qualche lobby e non certo la salute pubblica dei cittadini ancora residenti a Napoli e ancora vivi?