Far pagare tariffe della sosta più alte ai Suv. La maggioranza comunale si prepara a lanciare il provvedimento. L’idea era stata già caldeggiata quest’estate, ma nelle prossime settimane dovrebbe concretizzarsi. In Consiglio comunale il dibattito si era acceso a luglio con la discussione di una mozione. L’obiettivo è chiaro: far pagare un prezzo più alto a chi ha un’auto più ingombrante e di conseguenza occupa più spazio pubblico. E il terreno per parlarne è fertile, perché la discussione sul bilancio preventivo è alle porte ( già oggi inizierà l’iter) e nei primi mesi del 2025 il Piano di governo del traffico urbano, che toccherà anche il tema sosta, dovrebbe approdare in aula consiliare.

È per questo che la maggioranza di Palazzo Marino ha intenzione di sedersi attorno a un tavolo nelle prossime settimane per elaborare una serie di proposte sulla mobilità che conterranno anche quella sulla sosta differenziata.
Dirimente sarà anche capire nel concreto come sviluppare il progetto. La mozione di luglio, infatti, puntava a duplicare o triplicare le tariffe per la sosta per le automobili in base al peso, a partire da 1,6 tonnellate. La direzione, invece, potrebbe essere un’altra: puntare più sulla dimensione del veicolo, salvaguardando le auto elettriche e quelle “ familiari”. E ancora abbinare criteri come la classe dell’automobile o il costo.

Il provvedimento specifico non è ancora arrivato sul tavolo del sindaco, ma la riflessione e le valutazioni tecniche sono aperte e a spianare la strada sarà molto probabilmente il Consiglio comunale, chiarito anche un punto fondamentale: sulla misura il sindaco si è già detto disponibile ad aprire un ragionamento. « Stiamo vedendo e pensiamo di andare avanti in questa direzione » , aveva detto il primo cittadino. D’altronde è noto che le casse di Palazzo Marino da anni ormai devono fare i conti con un costo del trasporto pubblico sempre più alto per l’incremento dei servizi delle nuove linee metropolitane, mentre i fondi dal governo sono fermi e non c’è nessun segnale di aumentare le risorse a Milano con la prossima Finanziaria.

Le tariffe differenziate per la sosta sarebbero una novità in Italia,ma non in Europa, dove già esempi esistono. Primo tra tutti è il modello Parigi, che ha adottato la misura dal primo ottobre dopo un referendum dei cittadini, controverso per la scarsa partecipazione, ma che ha dato di fatto il via libera ai rincari. Chi ha un’automobile dal peso di almeno 1,6 tonnellate paga tariffe triple rispetto a quelle minime: 18 euro all’ora in centro ( dal quinto all’undicesimo arrondissement) e 12 euro in periferia (dal dodicesimo al ventesimo). Anche a Basilea si è deciso di diversificare i prezzi per i parcheggi. La città svizzera ha messo mano sui permessi di parcheggio per i residenti in base alla lunghezza dei veicoli. Le auto più corte di 3,90 metri hanno un costo annuale di 332 franchi, quelle di media lunghezza – da sopra 3,90 a 4,90 metri – 422 franchi e quelle più lunghe di 4,90 metri costeranno 512 franchi. Insomma, la dimensione dei veicoli ha un costo.

L’altra manovra attesa in tema di mobilità è l’estensione del pagamento di Area C nei fine settimana. L’unico punto da dirimere sono le tempistiche: se partire già da inizio anno con il nuovo balzello o aspettare ancora qualche mese. Mentre sarebbe stata accontonata anche per quest’anno l’idea di far pagare ai residenti il parcheggio per la seconda auto. I permessi infatti ora sono concessi gratuitamente. Non è un mistero, però, che sul tavolo della giunta lo scorso anno era arrivata al vaglio anche la proposta di inserire una tariffa per le famiglie con più di un’automobile.

Fonte: Repubblica