Il percorso che sarà riservato alle bici sarà sul lato sinistro, scendendo da via Capruzzi e dirigendosi verso il centro cittadino. Quello sul lato opposto verrà riservato invece ai pedoni. È questa la rivoluzione che riguarderà la zona del sottopasso di via Quintino Sella, dove l’amministrazione comunale a marzo aprirà il cantiere per la realizzazione di una pista ciclabile che prevederà l’impiego di asfalto fotocatalitico: è quello in grado di assorbire lo smog.

La riforma sul Codice della strada vieta le piste ciclabili che sono sulla stessa carreggiata, senza una distinzione netta fra lo spazio occupato dalle auto e quello invece destinato alle bici e ai monopattini. Se sul lato sinistro ( sempre scendendo da via Capruzzi) il marciapiede sarà destinato alle bici, sul lato opposto invece lo spazio sarà dedicato esclusivamente ai pedoni.Che già attraversano questo marciapiede per il cantiere aperto dall’AncheCinema e perché è quello più vicino alle scale di accesso su corso Italia. Scendendo sino al ponte, i lavori riguarderanno non soltanto i marciapiedi ma anche l’asfalto, Che sarà di un particolare materiale per ridurre l’impatto dell’inquinamento.

Questo punto della città, soprattutto in alcuni periodi della giornata, è particolarmente trafficato, il ricorso l’asfalto fotocatalitico permetterà di assorbire lo smog. L’avvio del cantiere è stato preceduto da una campagna di rilievi condotta dai tecnici dell’Arpa, che hanno condotto misurazioni della qualità dell’aria e del livello di inquinamento del sottovia di via Quintino Sella.

Con questo percorso ciclabile l’amministrazione punta a ricongiungere attraverso percorsi per le bici e i monopattini due zone diverse della città, il centro cittadino e la zona del Campus universitario (le piste ciclabili di via Unità d’Italia sono state recentemente riqualificate).

Il Comune ha comunque avviato anche un monitoraggio per capire se le piste ciclabili realizzate in passato siano compatibili con il nuovo Codice della strada. La riforma vieta le piste ciclabili light, ovvero quelle realizzate con una semplice tracciatura bianca sull’asfalto. Un modello che è stato riprodotto in Vittorio Emanuele ( i percorsi sono interni alla carreggiata, tracciati con una segnaletica orizzontale sull’asfalto), sul lungomare sud e a Poggiofranco.

fonte: Repubblica