La legge di bilancio 2023 depenna i fondi per le ciclabili urbane, ma grazie alla campagna per #CittàCiclabili si salva un piccolo fondo.

Dicembre 22, 2022

Le associazioni ambientaliste e per la mobilità attiva e sostenibile: “Per vincere la sfida della transizione ecologica servono molti più fondi per la ciclabilità, e non depotenziarla”.

 

Nell’ultimo giro di emendamenti, viene inclusa e approvata una riformulazione del testo proposto dalle associazioni e presentato da Alleanza Verdi-Sinistra, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Azione-Italia Viva. 

 

ROMA, 22 dicembre 2022 – Il bilancio dello Stato aggiunge 10 milioni per le ciclovie urbane ma perde 94 milioni.

Il nuovo “Fondo per lo sviluppo di ciclovie urbane intermodali” è stato istituito da un emendamento a prima firma di Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente e attuale vicepresidente della Camera dei Deputati.

Le nuove risorse ammontano a meno dell’1% delle risorse necessarie a rendere l’Italia un paese davvero ciclabile (3,2 miliardi di euro in totale), calcolate dal dossier Non è un paese per bici di Clean Cities, FIAB, Kyoto Club e Legambiente. La richiesta, sostenuta da una petizione, è che Governo e Parlamento approvino un piano straordinario di promozione della ciclabilità urbana con 500 milioni all’anno da qui al 2030.

A lanciare l’allarme sul definanziamento del fondo per le ciclovie urbane era stato un gruppo di associazioni ambientaliste e per la mobilità attiva e sostenibile, coordinate dalla campagna Clean Cities. Si tratta di 94 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024, che erano rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane e non ancora assegnati. Il fondo era stato istituito dalla legge di bilancio 160/2019 (art. 1 comma 47).

Questa la nota congiunta di Clean Cities, FIAB, Kyoto Club, Legambiente, Greenpeace Italia, Transport & Environment e Cittadini per l’aria

“Grazie a una serrata campagna del movimento per la mobilità sostenibile che ha lavorato in modo congiunto per settimane e al coinvolgimento di amministratori locali e parlamentari, l’Italia avrà ancora qualche risorsa per la ciclabilità urbana. 

Ripartiamo da qui per rendere le nostre città davvero ciclabili e per garantire il rispetto del diritto alla mobilità di tutte e tutti, a partire dai più vulnerabili, sapendo però che dieci milioni di euro sono poco più dello 0,3% di quanto servirebbe alle città italiane per espandere le proprie infrastrutture ciclabili a livelli accettabili. Con dieci milioni di euro si sviluppano tra i 10 e i 50 km di ciclovie urbane, a seconda della localizzazione e del livello di complessità del progetto. Ce ne servono oltre 16mila. 

L’istituzione di questo nuovo fondo non soddisfa le necessità delle amministrazioni locali. Solamente le ciclabili previste dai Piani Urbani della Mobilità Sostenibile richiederebbero 1,34 miliardi di euro per venire realizzate. È essenziale però che le amministrazioni locali continuino a pianificare la transizione verso una mobilità sostenibile e a zero emissioni, perché questa transizione è inevitabile, e può essere solo rallentata, non arrestata”.

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