Per analizzare fenomeni complessi come quello della mobilità urbana è bene tenere conto del modello Driving forces, Pressures, State, Impacts, Responses “DPSIR”, messo a punto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) e da Eurostat per l’interpretazione dei fenomeni ambientali. Un modello utile in fase di pianificazione, per valutare quali azioni prevedere per incidere sui problemi ambientali, ed in sede di monitoraggio, per verificarne l’efficacia.
Su Ambientenonsolo pubblicato un lungo articolo che presenta una panoramica di dati – relativi appunto a Determinanti, Pressioni, Stato, Impatto e Risposte – provenienti dall’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile sulle 18 città italiane, grandi e medie: Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Prato, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia:
- Determinanti: la mobilità con i veicoli privati e degli autobus a combustione fossile del trasporto pubblico
- Le pressioni della mobilità urbana: emissioni di CO2: una pressione locale con effetti globali e le emissioni di NOx da trasporto stradale
- Lo stato della mobilità nelle città metropolitane: la ripartizione modale e la qualità dell’aria
- Gli impatti della mobilità insostenibile: morti premature, congestione del traffico e incidenti stradali
- Le risposte: trasporto pubblico non inquinante, mobilità attiva, mobilità condivisa ed elettrica
https://ambientenonsolo.com/la-mobilita-insostenibile-nelle-grandi-e-medie-citta-italiane