Partono i bonus per l’installazione delle colonnine di ricarica per auto elettriche. Lo Stato per incentivare una maggiore diffusione per la mobilità a zero emissioni ha previsto un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (come ad esempio colonnine o wall box). Il limite massimo del contributo è di 1.500 euro per i privati (ad esempio per chi è proprietario di una casa indipendente) e fino a 8 mila euro in caso la colonnina si debba installare in un condominio.

Per l’anno in corso le risorse a disposizione sono pari a 20 milioni di euro e ne possono beneficiare solo i cittadini residenti in Italia. I beneficiari possono presentare esclusivamente la domanda sulla piattaforma online dedicata accedendo con Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi.

https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/rafforziamo-le-imprese/bonus-colonnine/bonus-colonnine-domestiche/presenta-la-domanda

Una volta fatto l’accesso bisognerà compilare il modulo online. Le domande presentate sono ammesse all’istruttoria secondo l’ordine cronologico di presentazione e in caso di esaurimento dei fondi ne sarà data notizia sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il bonus viene erogato un’unica soluzione entro novanta giorni dalla chiusura dello sportello.

Il bonus per l’installazione delle colonnine di ricarica segue gli incentivi per l’acquisto di auto nuove. A poco più di un mese dall’apertura sono 118.015 le prenotazioni totali ammesse al beneficio fiscale, per un valore complessivo pari a quasi 421 milioni di euro: la cifra corrisponde al 61% delle risorse messe a disposizione. Gran parte delle richieste, oltre l’84%, sono state effettuate nei primi 30 giorni da persone fisiche, la restante quota è invece attribuibile a persone giuridiche. Dai dati elaborati da Invitalia – che gestisce la piattaforma per conto del Mimit – emerge che il peso delle rottamazioni è stato pari al 79% delle prenotazioni e che circa il 44% ha riguardato auto da Euro 0 a Euro 3. Oltre 1/4 delle risorse, il 26,7%, è stato richiesto da soggetti con ISEE inferiore a 30 mila euro.

fonte: Corriere.it