E’ uscito il rapporto 2023 “Datamobility” e la relativa dashboard con i grafici interattivi sulla mobilità nelle 14 città metropolitane realizzato da Go-Mobility

I dati delle scatole nere

I grafici e le analisi sono stati realizzati ricorrendo all’utilizzo dei Floating Car Data (FCD) forniti dal provider VIASAT. Gli FCD sono generati da un’apparecchiatura detta “scatola nera” (“black box” nel suo equivalente inglese) che può essere installata sui veicoli per scopi assicurativi.

Si tratta di dispositivi dotati di GPS in grado di registrare la posizione del veicolo ed altri dati utili alla ricostruzione dei sinistri (data e ora, stato del motore, velocità istantanea, etc.). La tecnologia permette, inoltre, di ricostruire la domanda di mobilità con il mezzo privato in una determinata porzione di territorio tramite l’analisi delle informazioni che caratterizzano gli spostamenti intesi come sequenze di punti, in forma in maniera completamente anonima e aggregata.

Il coefficiente di penetrazione, ovvero la quota di veicoli monitorabili da VIASAT grazie a questo tipo di apparecchiatura, è circa il 2% del totale del parco auto circolante in Italia. Questo si traduce in un campione di circa 484.000 automobili e 82 milioni di viaggi per il 2019, e 512.000 automobili e 79 milioni di viaggi per il 2022.

Considerando solamente i veicoli residenti nelle città metropolitane in analisi, si contano per il 2019 158.000 automobili e 8,1 milioni di viaggi, mentre per il 2022 187.000 automobili per 8,3 milioni di viaggi.

La carenza di dati sulle scelte modali degli italiani

Nella presentazione del rapporto viene opportunamente evidenziata la carenza di dati sulle modalità di spostamento degli italiani. Il punto di riferimento per le analisi di mobilità è rappresentato dall’indagine sul pendolarismo effettuata su base decennale da ISTAT in occasione del censimento della popolazione (1991- 2001-2011), che restituiva come prodotto la matrice origine-destinazione degli spostamenti per motivi di lavoro o di studio (cosiddetti sistematici) della popolazione italiana, suddivisa per modi di trasporto fino al dettaglio comunale. Negli ultimi anni ISTAT effettua il censimento permanente con cadenza annuale, ma le informazioni relative agli spostamenti sistematici per motivi si lavoro e studio sono disponibili sono a livello aggregato, per regione, dimensione dei comuni e per il complesso delle aree metropolitane.

Ricercatori, consulenti e le stesse amministrazioni basavano i ragionamenti e la programmazione delle politiche di mobilità a partire da questo dato che era sostanzialmente gratuito, affidabile e certificato.

Tuttavia, nell’ultimo decennio è mutato il quadro statico precedentemente descritto, in particolare con la propensione verso stili di vita più complessi ed eterogenei delle persone, accelerata dalla diffusione delle nuove tecnologie legate alla connettività delle persone e delle cose. La ripartizione modale ottenuta esclusivamente dagli spostamenti sistematici risulta non più sufficientemente esaustiva e descrittiva delle dinamiche delle persone.

Infatti, gli spostamenti sistematici rappresentano una quota variabile tra il 30% e il 40% di tutti gli spostamenti giornalieri. Al contempo, non sono più disponibili i dati ISTAT relativamente alla dimensione comunale (e neppure provinciale), che costituisce l’ambito privilegiato di elaborazione ad esempio dei Piani Urbani per la Mobililtà Sostenibile (PUMS), e indagini fatte con interviste telefoniche (CATI) o web (CAWI) riscontrano notevoli difficoltà ad intercettare un campione rappresentativo della popolazione mobile.

Il progetto editoriale DataMobility cerca di dare un contributo per colmare questa lacuna, individuando un insieme di indicatori utili a descrivere le caratteristiche degli spostamenti effettuati in automobile nelle 14 Città metropolitane del nostro paese, e allo stesso tempo analizzare il cambiamento in atto degli stili di mobilità innescato dagli effetti sociali ereditati dalla pandemia da Sars-Cov2.

La fotografia della mobilità nelle città metropolitane nel 2022 a confronto con il 2019

Nel rapporto (e nella dashboard interattiva) sono presentati i dati relativi alla mobilità relativi ai 14 comuni capoluogo di città metropolitana e al territorio metropolitano (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia) nell’articolo originale è possibile consultare la Dashboard interattiva.

https://ambientenonsolo.com/dalle-scatole-nere-la-fotografia-di-go-mobility-delal-mobilita-nelle-14-citta-metropolitane/

In particolare gli indicatori individuati per ciascuna città metropolitana, messi poi a confronto con le altre città:

fonte: Ambientenonsolo