Il Centro di Ricerche Comuni Europeo (JRC) ha pubblicato l’Urban PM2.5 Atlas, Air Quality in European Cities. Molte città europee soffrono ancora di scarsa qualità dell’aria e superano i valori indicati dalle linee guida sulla qualità dell’aria dell’OMS del 2021 e gli standard di qualità dell’aria dell’UE. Questo è il caso in particolare del particolato fine (PM2.5), inquinante atmosferico particolarmente impattante sulla salute.
Il PM2,5 si riferisce a minuscole particelle nell’aria con un diametro inferiore a 2,5 micrometri. Queste particelle includono sia particelle primarie come polvere, fumo, fuliggine, polline e suolo, sia particelle secondarie formate direttamente nell’atmosfera. A causa delle loro piccole dimensioni, questi inquinanti possono penetrare nella barriera polmonare ed entrare nel flusso sanguigno, con conseguenti gravi effetti sulla salute e persino morte prematura.
In questo Atlante sono quantificati, per 150 aree urbane in Europa, sia i contributi spaziali (ad esempio urbani, nazionali) che settoriali (trasporti, residenziali, agricoltura…) all’inquinamento atmosferico. Vengono tratte le seguenti conclusioni:
- per molte città, le azioni locali su scala urbana sono un mezzo efficace per ridurre i livelli di PM2,5 e i relativi effetti sulla salute e le morti premature in quella città;
- i settori e le scale target per ridurre l’inquinamento atmosferico sono specifici della città;
- per la maggior parte delle città, ulteriori misure settoriali che affrontano il riscaldamento residenziale a livello locale, in particolare la combustione della biomassa, sarebbero molto efficaci;
- per molte città, ulteriori misure settoriali che affrontano l’agricoltura su scala nazionale – o UE – andrebbero chiaramente a beneficio della qualità dell’aria urbana;
- il completo adempimento della riduzione nazionale delle emissioni di ammoniaca e gli impegni previsti dalla direttiva NEC porteranno benefici tangibili a diverse città dell’UE.
Identificando le fonti di emissioni in 150 città europee, l’edizione 2023 dell’Urban PM2.5 Atlas fornisce informazioni più accurate rispetto alle edizioni precedenti, basandosi su un set di dati e una metodologia aggiornati. I risultati supportano le autorità competenti a livello cittadino, regionale, nazionale e dell’UE nella progettazione di misure per ridurre l’inquinamento atmosferico, su misura per le loro circostanze specifiche.
Sebbene solo il 2% delle stazioni di monitoraggio abbia superato il valore limite annuale PM2,5 dell’UE (25 μg/m3) nel 2021, circa il 95% di esse ha superato la linea guida dell’OMS 2021 (media annuale di 5 μg/m3). Secondo le stime attuali, il PM2,5 è responsabile di circa 238.000 morti premature all’anno nel 2020 nell’UE-27.
Nel nostro Osservatorio per le 18 città monitorate cis sono le schede con la stima dell’incidenza percentuale delle varie fonti di Pm2,5 https://italy.cleancitiescampaign.org/osservatorio-mobilita/
Fonte: Ambientenonsolo