Il tratto di lungomare che attraversa l’area sulla quale verrà realizzato il parco Costasud, con la costruzione del più grande polmone verde della città, diventerà off limits alle auto. E sarà riservato alla mobilità sostenibile e ai pedoni. E il traffico delle auto sarà dirottato su quella che nel progetto viene definita « la nuova litoranea » .
È questo uno dei capitoli nella progettazione del parco Costasud, che è contenuto nella relazione allegata al Piano urbanistico esecutivo. L’informativa è soltanto uno dei documenti che spiega il piano, finanziato con i fondi del Pnrr, e che è stato al centro della seduta del consiglio del Municipio 1 prima di approdare per la discussione in Consiglio comunale.
Nella relazione si spiega quindi quali saranno le trasformazioni del territorio, a partire appunto non soltanto dalla realizzazione delle aree verdi e degli accessi al mare, ma anche dalla novità che riguarda il lungomare, una delle principali strade di accesso alla città. Che diventerà quella che nella progettazione viene chiamata la « dorsale del parco » , un percorso ( compreso fra via Matteotti e la foce della lama San Giorgio) destinato ai pedoni «con percorrenza carrabile riservata ai soli mezzi di emergenza e di servizio, che garantisce comunque la possibilità di accesso alle abitazioni e alle attività esistenti».
La trasformazione del lungomare avverrà per step. Quella definitiva arriverà nel 2028, quando saranno completati i lavori di spostamento dell’attuale linea ferroviaria. Dove prenderà forma la nuova litoranea. In una prima fase, quindi, il lungomare rimarrà percorribile, ma sarà al centro di lavori di riqualificazione.
«Gli interventi riguardano essenzialmente la riprofilazione della strada, con una sezione di larghezza costante di 8 metri e un trattamento superficiale più consono alle qualità di una strada-parco».
La vera rivoluzione della viabilità sul lungomare arriverà fra quattro anni con la chiusura al traffico dell’attuale litoranea e la realizzazione di una nuova strada di accesso alla città. Che seguirà, speigano i rpogettisti, il tracciato della «ferrovia esistente».
La trasformazione riguarderà anche via Gentile e via Caldarola: lo spazio assegnato alla circolazione stradale sarà ridimensionato e nel caso di via Caldarola, per citare un esempio, l’idea è quella di trasformare « uno spazio stradale in un luogo urbano».
Fonte: Repubblica Bari