Via Argiro sarà riqualificata con una pavimentazione caratterizzata dalle antiche basole, mentre i tratti di via Calefati e via Putignani che collegano la strada pedonale con via Andrea da Bari verranno chiusi al passaggio delle auto. È il contenuto del progetto al quale il Comune ha dato il via libera con l’affidamento dell’appalto integrato, che include la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori. Il piano di riqualificazione è finanziato con 5 milioni di euro stanziati attraverso il Pnrr.

Il progetto

L’intervento rappresenta una vera e propria rivoluzione per il Murattiano e di fatto, se pure in una piccola parte, realizza l’ambizione del sindaco Antonio Decaro di aumentare le zone del centro chiuse alle auto e quindi riservate soltanto ai pedoni. Il progetto parte dalla riqualificazione di via Argiro. Si tratta della seconda strada nel Murattiano a essere chiusa alle auto. La pedonalizzazione è partita nel 2011. La pavimentazione della via, in tutti gli isolati ( eccezion fatta per quello compreso fra via Piccinni e corso Vittorio Emanuele) è in asfalto stampato, che è separato dai marciapiedi da un salto di quota. Via Argiro, invece, con questo progetto assomiglierà sempre di più a via Sparano, con l’eliminazione dei marciapiedi e un’unica pavimentazione. È l’architetta Marianna Nardelli, nella relazione del progetto preliminare, a spiegare il senso del progetto. « Il tema principale — si legge nel documento — è quello di restituire qualità funzionale, ambientale e urbana al nucleo antico di Bari, valorizzandone i caratteri storici, architettonici e della tradizione locale attraverso un insieme di interventi coordinati riguardanti le infrastrutture pubbliche, le reti tecnologiche, l’impiantistica, le attrezzature e l’arredo urbano, le attività e funzioni tipiche dei luoghi».

Via Argiro

La riqualificazione della pavimentazione è un punto centrale nel progetto. In via Argiro l’asfalto stampato verrà sostituito dalle basole storiche originarie, in pietra lavica del Vesuvio: le stesse, per citare un esempio, che valorizzano la pavimentazione nel primo isolato, quello fra via Piccinni e corso Vittorio Emanuele. Le basole che i tecnici del Comune e della Soprintendenza sono certi di trovare sotto la linea composta dall’asfalto stampato saranno recuperate. E sostituiranno l’attuale pavimentazione. In particolare, chiarisce l’architetta Nardelli illustrando il progetto, « su tutte le strade di intervento dopo la fresatura stradale, le originali basole laviche del Vesuvio sono state ricollocate nelle esatte posizioni dopo la catalogazione e integrate con basole dell’Etna».Via Putignani e via Calefati

La parte innovativa del progetto è rappresentata dalla pedonalizzazione dei tratti di via Putignani e via Calefati che da via Melo a via Andrea da Bari diventeranno pedonali. E che saranno riqualificati con la rimozione dell’asfalto. La decisione di chiudere alle auto è il frutto di un’analisi condotta dai tecnici della ripartizione Viabilità e dalla previsione che quando saranno conclusi i lavori a Bari sarà già in funzione il Brt, ovvero il sistema dei bus rapidi che dovrebbe diminuire il traffico in centro e incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico. Questo progetto di riqualificazione non prevede nuove alberature: verranno salvaguardate quelle già esistenti in via Putignani, però, con il posizionamento di griglie salvapiante in lamiera di acciaio.

L’appalto

Il piano di riqualificazione è finanziato con i fondi del Pnrr e per questo il cantiere dovrà essere chiuso entro il 2026. La ripartizione Stazione unica appaltante ha appena dato il via libera all’aggiudicazione dell’appalto integrato, che comprende sia la progettazione esecutiva sia l’esecuzione dei lavori. Cinque le società che avevano presentato l’offerta, l’appalto è stato aggiudicato al consorzio Edil. Art, con sede in provincia di Ancona, che ha indicato per la progettazione il raggruppamento temporaneo di progettisti costituito dallo studio Studio Sigma s. r. l. e dagli architetti Stefano e Cristina Serpenti. Il prossimo passo sarà appunto l’elaborazione della progettazione, per poi passare all’esecuzione dei lavori. Che verranno eseguiti d’intesa con la Soprintendenza.

fonte: Repubblica Bari