La società è la stessa che per la città di Bari ha progettato il Ponte Adriatico. E che adesso metterà la firma su un altro piano, ancora più ambizioso: la realizzazione del Nodo verde, ovvero degli interventi che a partire dalla realizzazione di una piastra verde sui binari permetteranno di ricucire due parti della città. La Net Engineering, assieme al gruppo Incico e alla società TiZero, è fra i progettisti indicati dalla Manelli spa e dalla Fadep, alle quali sono stati aggiudicati i lavori del Nodo verde.
Il progetto è uno dei più imponenti mai realizzati a Bari. Ed è stato finanziato con 150 milioni di euro del Pnrr. Di fatto introdurrà una rivoluzione nel centro cittadino: i binari, all’altezza della stazione centrale, saranno nascosti, ricoperti da una piastra verde, caratterizzata dalla piantumazione d alberi e arbusti.
La progettazione dell’intervento è stato al centro dieci anni fa d un concorso internazionale di idee, vinto dall’archistar Massimiliano Fuksas. Che nella presentazione accostò l’idea del Nodo verde al Central Park di New York. E che immaginò l’intervento con una piastra verde sui binari, un parco che corre in modo lineare, composto da 350 nuove alberature ad alto fusto, percorsi pedonali e ciclabili. Un polmone verde di 20mila metri quadrati in un’area della città che in parte adesso è in stato di degrado. Nei rendering che sono stati diffusi dopo il concorso, i binari appaiono come quattro linee parallele e verranno coperti da una struttura prefabbricata larga 20 metri e alta 7, una piastra verde con attraversamenti a ponte. « È stata una sfida impressionante e anche un progetto difficile — spiegò Fuksas — Far correre la ferrovia dentro un parco, senza sottopassi che sono pericolosi e bloccano le attività, e immaginando di mettere insieme la salute collettiva, la visione del futuro e le ferrovie che scorrono al centro città».
Alla progettazione, frutto del concorso di idee, è seguito il progetto di fattibilità tecnico economico, curato da Rfi. Illustrando gli interventi compresi nell’opera, uno spazio vene dedicato al giardino pensile, che «partendo da piano piastra si articola in lievi innalzamenti del terreno, aree alberate, percorsi pedonali e ciclabili » .
Il progetto prevede anche la pedonalizzazione di una parte di piazza Aldo Moro e la costruzione di un fabbricato viaggiatori che sarà realizzato al posto di edifici attualmente abbandonati o poco utilizzati. Un edificio moderno nel quale troveranno spazio negozi e una velostazione, uno contenitore che diventerà un punto di riferimento per chi arriva in stazione e per chi si muove nel capoluogo.
fonte: Repubblica Bari