Il taglio del nastro si farà sul filo di lana e in una stagione non proprio ideale per le scampagnate in bicicletta, ma se tutto andrà come da programma la ciclovia che celebra l’anno della Capitale della CulturaCapitale della Cultura, con un lascito quanto mai concreto, sarà pronta per dicembre. Dopo mesi di attesa i lavori sono stati appaltati e i cantieri consegnati. Per stringere i tempi l’opera è stata progettata in quattro lotti con altrettante imprese pronte ad avviare i lavori da Bergamo a Sarnico, punto di congiunzione con il fronte ciclabile bresciano (dove pure stanno partendo i diversi interventi). Si dovrà invece attendere per vedere l’anima culturale dell’infrastruttura: per i 23 (come l’anno della Capitale) cantieri «culturali» servono infatti ulteriori risorse oltre ai 6 milioni (3 per ogni provincia) già impegnati.
La ciclovia accompagnerà il ciclista nelle due Capitali lungo un percorso di 76 km, a cui si aggiungono 17 anelli culturali di 79 km (di cui 10 nella provincia di Bergamo) e 18 collegamenti di 24 km per un totale di 179 km complessivi. Un progetto annunciato nel febbraio 2021 a cui ha lavorato il consorzio Poliedra del Politecnico di Milano e che nei prossimi tre mesi arriverà a compimento: «L’opera è indubbiamente partita in ritardo rispetto alle altre iniziative della Capitale della Cultura – afferma Christophe Sanchez, amministratore delegato di Visit Bergamo – ma è anche la più grande opera infrastrutturale prevista. Riuscire a progettarla e realizzarla in un anno e mezzo è stato un miracolo».
Il progetto prevede soprattutto la connessione dell’esistente, attraverso borghi storici, ville, antiche filande, boschi e campi. Quattro, si diceva, i lotti: il primo comprende i Comuni di Bergamo, Seriate e Orio al Serio (affidati all’impresa Colosio); il secondo i Comuni di Brusaporto, Bagnatica, Costa di Mezzate, Montello, San Paolo d’Argon e Gorlago (Edil scavil); il terzo i Comuni di Carobbio degli Angeli, Chiuduno e Grumello del Monte (Impresa Carba); il quarto i Comuni di Castelli Calepio, Credaro, Villongo e Sarnico (impresa Filippi Palmino). A redigere la progettazione esecutiva e bandire la gara, la Provincia di Bergamo. Spiega il dirigente di via Tasso Massimiliano Rizzi: «Il progetto della ciclovia culturale ha come obiettivo quello di costruire un filo di connessione fra le due Capitali della Cultura 2023, che permetta di fare un’esperienza di immersione nel paesaggio culturale fra le due città. Il tratto bergamasco ha una lunghezza pari a circa 40 km nel tracciato principale e collega il comune di Bergamo con Sarnico. La scelta dei tracciati è il risultato di una verifica della compatibilità urbanistica e paesaggistica sviluppata attraverso un’analisi dei vari piani urbanistici, 16 Comuni bergamaschi, e dei tratti di piste ciclabili esistenti per consentirne il collegamento».
Gli interventi più corposi sono previsti sul territorio provinciale, dove saranno realizzati nuovi tratti. Si sperimenteranno anche le novità del codice della strada, come le corsie ciclabili e le «case avanzate» che offrono al ciclista spazio riservato e sicuro ai semafori. Lungo il tragitto saranno realizzati 5 punti di ricarica e-bike, 5 aree di sosta attrezzate e 5 parcheggi bici. Previste, ma realizzate solo se i ribassi di gara lo consentiranno, 3 paline contapassaggi per la verifica della fruizione del percorso.
Visit Bergamo si è occupata della cartellonistica turistica e dei segnavia, in posa parallelamente ai lavori stradali. Ancora al di là da venire invece i cantieri culturali, allestimenti e interventi di «land art» a cura di artisti locali e internazionali. «Ci stiamo lavorando – spiega Sanchez -. Siamo alla ricerca dei finanziamenti». Ancora da incassare le risorse necessarie per realizzare il ponte ciclabile sopra l’Oglio, confine «naturale» che divide le province di Bergamo e Brescia. «È ripresa l’interlocuzione con il nuovo ministro del Turismo sulla seconda fase del progetto della ciclovia – conclude Sanchez -. Si tratta della passerella a spirale che costeggia tutto il fiume Oglio, opera da tre milioni di euro».
fonte: Eco di Bergamo