Sopralluogo il 4 febbraio, al cantiere dell’e-BRT, il bus elettrico che collegherà la stazione di Bergamo con Lallio, Dalmine, Osio Sopra, Osio Sotto e Verdellino. Hanno partecipato l’assessore alle politiche della mobilità, sviluppo della rete di trasporto pubblico locale del Comune di Bergamo Marco Berlanda; il direttore generale di ATB e RUP
dell’opera e-BRT Liliana Donato, il project manager dell’impresa Vitali S.p.A Società Benefit Michele Comi e il direttore lavori Donato Romano della società E.T.S. S.p.a..

I lavori su un percorso complessivo di 29,7 chilometri consentiranno nel 2026 di trasportare (è la stima) 4 milioni di passeggeri all’anno. I nuovi bus «permetteranno una riduzione di 780 tonnellate di Co2 all’anno a seguito dell’utilizzo di autobus elettrici e del calo dell’utilizzo di automobili ai quali si aggiungono 183 tonnellate in meno di CO2 grazie all’installazione di pannelli solari che verranno installati nei depositi per produrre energia elettrica», si legge in una nota del Comune e di Atb. «Con una velocità commerciale di circa 25 km/h, compresi i tempi di sosta alle fermate, sarà possibile spostarsi tra Bergamo (stazione) e Dalmine in 22 minuti, mentre il collegamento tra la sede universitaria di via dei Caniana alla sede di Dalmine in 18 minuti e i dalminesi potranno arrivare in stazione a Verdellino, ogni 10/15 minuti in 19 minuti».

Complessivamente, lo stato di avanzamento dei lavori ha raggiunto circa il 30% di realizzazione. «I lavori di rifacimento e tombinamento della Roggia Colleonesca, che sono tra le attività più complesse e delicate del progetto e che definiscono il tempo di esecuzione sul quale si sviluppa l’intera opera, hanno raggiunto un avanzamento pari al 40% che corrisponde alla posa di circa 1.600 metri lineari di manufatti prefabbricati su 4.650 metri totali e 320 metri lineari di tubazioni in materiale plastico rinforzato con fibra di vetro su 510 metri lineari complessivi». Nel Comune di Lallio i lavori di intubamento sono stati completati e l’impresa sta procedendo con i
lavori di completamento per la riqualifica della sede stradale.

A Bergamo, invece, due i cantieri in essere: il primo che corrisponde all’area di cantierizzazione regolata da impianto semaforico tra fiorista Nava e via Guerrazzi, il secondo tra la rotatoria di via Goltara a via per Lallio.
Il primo cantiere verrà ridotto di 350 metri e verrà ripristinata la viabilità normale su questo tratto già dal 20 di febbraio, in anticipo rispetto al cronoprogramma che prevedeva la fine di marzo. Nel comune di Dalmine i lavori sulla roggia sono iniziati con qualche settimana di anticipo rispetto alle previsioni e proseguiranno nei prossimi mesi, successivamente i lavori di tombinamento si sposteranno nella tratta Sud del progetto, quella compresa tra Dalmine e il Santuario Madonna della scopa in
comune di Osio Sopra.

Per rispettare il termine dei lavori entro giugno 2026, i lavori proseguono contemporaneamente su più fronti e al momento vede impegnate 4 squadre di lavoro contemporaneamente. Attualmente, sono attivi 10 cantieri.
Cantiere per la ricostruzione della Roggia: uno a Lallio, uno a Dalmine e due a Bergamo; cantiere del Deposito di Via per Levate ad Osio Sopra; cantiere del Deposito di Via Gleno a Bergamo; cantiere del Capolinea di Bergamo e Cantiere del Capolinea di Verdellino (questi ultimi due quasi conclusi);
cantiere di realizzazione Manufatto Sfioratore (Davanti a F.lli Zanoletti nel Comune di Bergamo); cantiere di realizzazione del Manufatto Sgrigliatore (altezza Fiorista Nava nel Comune di Bergamo). Allo stato attuale a Bergamo, i lavori sono focalizzati lungo via Moroni su 3 sub-fronti in contemporanea, «questa programmazione  – è sempre la nota – è stata affinata negli ultimi mesi per mitigare il più possibile la durata del cantiere sulla viabilità ordinaria pur consapevoli che si tratta di una lavorazione che in queste settimane interessa gli abitanti del quartiere in modo significativo».

Fonte: Corriere.it