«Credo che il sondaggio sia utile per la valutazione approfondita delle abitudini dei bergamaschi in tema di mobilità», spiega Liliana Donato, direttore generale dell’Azienda Trasporti Bergamo. Atb e L’Eco di Bergamo propongono un sondaggio per verificare come la pandemia del Covid-19 abbia influito sulle abitudini dei bergamaschi nel settore della mobilità.
Anticipare le necessità dei cittadini
Al centro dell’indagine ci sono i grandi temi legati ai trasporti: lo scopo della raccolta dei dati, infatti, è quello di scoprire le nuove tendenze e i nuovi bisogni legati al trasporto pubblico, anticipando le necessità dei cittadini di Bergamo e della sua provincia per offrire un servizio di sempre maggiore qualità.
«Atb programma l’offerta in base a un contratto di servizio che prevede le linee e i percorsi progettati secondo le abitudini di viaggio del 2004. Studiare le nuove abitudini ci aiuta a proporre eventuali nuovi percorsi o nuove tariffe. Le tendenze che saranno verificate dal sondaggio sono la frequenza e i motivi degli spostamenti. Già rispondendo alle domande i cittadini offrono un notevole contributo. Comprenderemo come i servizi offerti potranno migliorare solo dopo aver analizzato i risultati. Ci sarà da capire se questi dati siano sufficientemente capillari e approfonditi. Con la ripresa delle scuole in aula, già dal 2022 abbiamo praticamente ristabilito gli standard del vecchio servizio: i passeggeri che trasportiamo, però, sono circa il 15 per cento in meno rispetto al periodo “pre-Covid”. Il questionario potrebbe aiutarci a comprendere il perché. Per Atb rimane determinante offrire un servizio di mobilità sostenibile».
L’indagine sarà distribuita tra gli abbonati e gli utenti registrati presso i servizi di Atb e tra gli iscritti alla newsletter de L’Eco di Bergamo a partire da lunedì prossimo, 9 ottobre. I risultati del sondaggio saranno analizzati, dal numero di novembre, su eco.bergamo, il supplemento di ambiente, ecologia, green economy, con un occhio di riguardo per la sintesi tra le esigenze di mobilità degli utenti e quelle ecologiche richieste da un ambiente urbano dove la transizione ecologica è stata avviata. Scopo dell’indagine è anche quello di verificare le abitudini degli utenti dei servizi di trasporto provinciali nella mobilità al di fuori degli orari scolastici e lavorativi, in modo particolare durante il fine settimana e le ore serali. Al centro dell’indagine resta il grande quesito su quale sia stato l’impatto del Covid-19 sulla mobilità pubblica. Solo le risposte dei lettori potranno aiutarci a rispondere alla domanda. Attenzione: il sondaggio non riguarda solo gli utenti di Atb, perché l’opinione di tutti è importante, anche di chi utilizza altri mezzi e altre compagnie.
Liberare le città dal traffico, gli scenari del futuro
Il numero di eco.bergamo, il supplemento di ambiente, ecologia, green economy, in edicola domenica 8 ottobre gratis con «L’Eco» dedica ben nove pagine ai temi della mobilità. Le strade raccontano numeri rispetto ai quali non si può restare indifferenti: in Italia, nel 2022 secondo i dati Istat, si sono registrati circa 166 mila incidenti con lesioni: più di 450 al giorno, con oltre 3.100 vittime, che si trovavano su un’auto nel 53,3% dei casi; i tre quarti degli incidenti sono accaduti sulle strade urbane. Il costo sociale degli incidenti è di quasi 18 miliardi di euro. Il quadro è quello di un territorio sovraffollato di auto, 67 ogni 100 abitanti rispetto alle 57 del 2001. La mobilità del futuro ha bisogno che si passi dalla mobilità come «consumo» alla mobilità come «servizio», dove la proprietà di un’auto non sia indispensabile. La mobilità come «servizio» si basa, per esempio, su offerte connesse grazie alla digitalizzazione delle città e dei mezzi, su politiche d’incentivo agli abbonamenti per veicoli pubblici e condivisi, su bus a chiamata, taxi collettivi, mezzi in condivisione e noleggio.
La città in bicicletta, percorsi a confronto
Abbiamo percorso, tra l’altro, gli itinerari che attraversano la città da est a ovest, dalla Martinella a Longuelo, passando per Porta Nuova o per la rotonda dei Mille e seguendo sia le piste e le corsie ciclabili esistenti sia la strada principale, per valutarne la ciclabilità. I risultati su eco.bergamo, con una mappa molto dettagliata che mette a confronto i diversi percorsi possibili.
Il risultato? Nonostante i numerosi tratti ciclabili realizzati negli ultimi anni, la rete è ancora frammentata e non sempre funzionale. La partenza è alla stazione del tram delle valli della Martinella, confine est della città e porta d’accesso dalla Val Seriana. Il primo itinerario segue le ciclovie definite dal Biciplan comunale: la direttrice gialla T, che collega Torre Boldone con Borgo Palazzo, fino alla fermata di via Negrisoli, la direttrice rossa A, proveniente da Celadina, fino alle porte di Curno.
L’altro itinerario ciclabile è la direttrice arancione I, che dalla Martinella attraversa il quartiere di Redona fino a Borgo Santa Caterina costeggiando la roggia Serio. Si prosegue sulla corsia ciclabile di via Suardi fino al Galgario e su quelle dei bus o ciclabile fino a Porta Nuova, dove si prende la direttrice A.
L’alternativa agli itinerari ciclabili consiste nelle strade principali, attraversando la città come se fossimo in auto: questo percorso resta il più efficace per attraversare la città, più rapido, perché si risparmia circa il 20-35% del tempo, e continuo, 17-35% di discontinuità in meno. Ulteriori interventi sono necessari per favorire gli spostamenti sulle due ruote. Com’è noto sono in corso lavori, finanziati dal Pnrr, per realizzare connessioni tra i tratti ciclabili.
Fonte: Eco di Bergamo