I fondi del Pnrr vengono apprezzati – e soprattutto usati – dalle società del trasporto pubblico. È uno dei pochi settori in cui al momento i ritardi sembrano essere scongiurati: un po’ perché alcune società, come la milanese Atm, avevano già dei progetti pronti nel cassetto; un po’ perché la possibilità di svecchiare la flotta ha dato uno stimolo anche ai gruppi più in difficoltà finanziaria. In questo momento il 71% dei fondi del Piano di resilienza nazionale è stato messo in pista. Si tratta di 1,7 miliardi su scala nazionale, su un totale di 2,5 miliardi messi a disposizione per il cambio di linee bus e rinnovo infrastrutture.

Complessivamente le risorse del Pnrr per la mobilità pubblica ammonterebbero a 41 miliardi, comprensivi anche degli investimenti da fare nelle ferrovie (cui si aggiungono altri fondi nazionali e europei per 12 milioni). Ma su quest’ultimo fronte le cose sono molto più complicate e l’Italia rischia di accumulare ritardi.

Nel complesso invece la transizione verso l’elettrico nel trasporto locale – tipicamente gestito da società a controllo pubblico – sta procedendo senza grossi intoppi. Ovviamente, come è inevitabile, non tutti i gruppi avanzano nei loro programmi con la stessa velocità, anche perché, come detto, alcune città avevano già dei piani avviati, per i quali c’è stato solo bisogno di “sostituire” le risorse sul piatto.

Il caso più fortunato in questo senso è Atm, la società pubblica del Comune di Milano, gestore tramite gara del Tpl (in regime di proroga in attesa che venga bandito il prossimo appalto). La completa riconversione all’elettrico ha come obiettivo il cambio di 1.200 mezzi, con il conseguente rinnovo degli otto hub esistenti, che diventeranno nuovi snodi intermodali. Atm, nelle sue esternazioni da parte dei vertici, ha spesso parlato di neutralità tecnologica, ovvero dell’idea che non si debba stabilire una ricetta valida per tutti. Tuttavia sottolinea che per il trasporto urbano di Milano la scelta più corretta è l’elettrico. Più nello specifico sono 26o i bus elettrici acquistati da Atm attraverso una gara, che si è chiusa i primi di agosto con un investimento di 205 milioni. L’appalto è in fase di aggiudicazione a Iveco, per 153 mezzi da 12 metri, e a Solaris Bus, per 1o5 autobus elettrici da 18 metri. Iveco torna così ad essere partner industriale di Atm (il 45% della sua flotta è già di Iveco, 55o bus su 1.200). In circolazione a Milano ci sono già 210 bus elettrici, che arriveranno a 250 entro fine anno. Tornando al Pnrr, Atm beneficia di 33o milioni di risorse, e proprio i nuovi 26o bus appena vinti da Iveco e Solaris sono finanziati interamente dai fondi europei del Piano di resilienza. Vediamo cosa sta accadendo altrove.

A Napoli la società Anm ha indetto una gara per 253 bus elettrici di varie taglie, per un investimento a base d’asta da 172,5 milioni. L’Atac a Roma ha in chiusura una gara per il passaggio all’elettrico, con una base d’asta di 368,5 milioni. A Torino e Bologna sono in corso programmi di elettrificazione del servizio Tpl, con piccoli gruppi di veicoli funzionanti, ma la Tper di Bologna sta cercando di puntare sull’idrogeno soprattutto, mentre a Torino Gtt prevede di incrementare la sua flotta elettrica di 93 bus con ulteriori 245 mezzi di varie dimensioni.

Da ricordare che i mezzi pubblici sono molto energivori: Atm, per esempio, è il primo consumatore di energia elettrica a Milano, ed è per questo che si sta affrontando il tema dell’autoproduzione di energia elettrica, con parchi eolici e impianti fotovoltaici. Al momento sono iimila i metri quadrati adibiti a impianti fotovoltaici; l’espansione proseguirà con l’hub di Rogoredo.

L’USO DEI FONDI
7 miliardi sono i fondi del Pnrr già impiegati nelle gare avviate dalle società del trasporto pubblico locale. A disposizione per il passaggio verso i mezzi elettrici ci sono 2,5 miliardi a livello nazionale. Di questi, il 71% è stato impiegato. La milanese Atm sta per aggiudicare il suo ultimo appalto, per un valore di 205 milioni complessivo, vinto da Iveco e Solaris Bus. Altre società in altre città hanno avviato le gare, ancora in corso. I mezzi pubblici peraltro sono molto energivori, e un altro obiettivo degli investimenti è rafforzare l’autoproduzione con parchi elettrici e fotovoltaico.

fonte: Il Sole 24 ore