L’assessore regionale alla mobilità e ai trasporti, Andrea Corsini, interviene a sostegno del comune di Bologna e della sua scelta di “città 3e0 km/h”, snocciolando i dati sugli incidenti stradali, ed in particolare quelli degli utenti fragili travolti dagli incidenti.
« Nel 2022, in base ai dati Istat, in Emilia-Romagna è aumentata rispetto al 2021 del 46,6% l’incidenza degli utenti vulnerabili per età, cioè bambini, giovani e anziani, morti in incidente stradale – sottolinea Corsini – Ben vengano quindi provvedimenti che hanno l’obiettivo di ridurre le vittime sulle nostre strade, anche andando a diminuire la velocità nei tratti più pericolosi dei centri cittadini » .
In tutta la regione nel 2022 sono stati 16.679 gli incidenti stradali, che hanno causala morte di 311 persone e il ferimento di altre 21.676. Anche a Palazzo d’Accursio si guardano con preoccupazione i dati che vedono nel 2022 una ripresa della mobilità e una ripresa degli incidenti a livelli pre-pandemia nella città metropolitana, con 56 morti, di cui 23 a Bologna. Di questi, 15 sono motociclisti, 5 pedoni e 3 ciclisti, con la conferma che gli utenti deboli sono una componente importante in questo contesto. Gli incidenti sono nel 70% dei casi in città, anche se ci sono tratti della periferia e dell’hinterland che hanno caratteristiche particolarmente insidiose, come la Bazzanese, che ha contato 6 vittime da giugno, e 3 negli ultimi due mesi.
«Per quanto riguarda l’avvio delle multe dal 1° gennaio, si tratta di una decisione legittimamente presa dal Comune di Bologna dopo un periodo adeguato di informazione e comunicazione data ai cittadini – dice Corsini – Una cosa però è certa: la Regione sarà sempre al fianco dei Comuni, come quello di Bologna, che adotteranno misure efficaci per rendere le nostre strade più sicure. Abbiamo bisogno di salvaguardare le persone fragili, in primo luogo i pedoni, con ogni mezzo».
Per questo anche le campagne informative sono pensate per battere a tappeto la città. La Città 30 ha i suoi “ ambasciatori”, che scendono in strada con volantini e buona volotà per spiegare la decisione. La Regione ha fatto anche un gazebo in piazza Maggiore, sabato, distribuendo 500 kit di luci per le due ruote, mille etilometri monouso, 250 caschi da ciclista per bambini. Ma il vero cambiamento delle abitudini non potrà che passare dalla nuova fase che si apre in città dal 1° gennaio, nonostante i detrattori.
Valentina Orioli sulle multe
«Per salvare delle vite, bisogna andare più piano alla guida dell’auto. Il primo tema per la sicurezza sulla strada è quello della velocità, i dati parlano chiaro.». Così Valentina Orioli, assessora alla mobilità di Palazzo d’Accursio. «Siamo pronti per entrare nella nuova fase del provvedimento a gennaio, abbiamo finito di installare la segnaletica, tutte le zone 30 sono segnalate in entrata e in uscita, dove non c’è la cartellonistica il limite resta ai 50 chilometri all’ora. Siamo pronti, anche per la fase delle sanzioni, perché il percorso di avvicinamento c’è già stato, è da mesi che si parla di questo provvedimento».
È prevista anche l’installazione di nuovi autovelox: varranno per le strade a scorrimento veloce?
«Sì, all’inizio dell’anno verranno installati 5 nuovi autovelox in viale Cavina, viale Lenin, Togliatti, Sabena e viale Berti Pichat. Gli autoveloxsono previsti solo sulle strade che rimangono a 50 chilometri all’ora, nei luoghi dove sarà attivo il limite dei 30 chilometri all’ora invece ci saranno i vigili per le multe».
La Città 30 resta un provvedimento impopolare secondo lei?
«È una questione di vivibilità e di convivenza, in tutte le città in cui è stato introdotto il provvedimento è stato accolto male, poi l’opinione pubblica ha cambiato orientamento, basta riflettere. Le persone la prendono come una limitazione della libertà, ma se ci si ferma a riflettere, la media della velocità cui si procede è inferiore a 30 chilometri all’ora. Si tratta di proporre alle persone di guidare più lentamente, per esporsi a meno pericoli quando ci si trova in strada».
È importante quindi cambiare?
«Gli incidenti sono per oltre il 70% in città, è cruciale abbassare la velocità in città, dobbiamo raggiungere il livello “zero morti” sulle strade. Che non vorrà dire zero incidenti, ma conseguenze meno gravi. Anche la distrazione ha un legame con la velocità».
fonte: Repubblica Bologna