RideMovi sotto attacco degli hacker. Il servizio di bike- sharing, che qui movimenta una flotta di circa 4mila mezzi a noleggio, è stato violato qualche giorno fa. Alcuni pirati informatici hanno creato una app dal nome Ride’n Godi: una grande bocca rossa con la lingua di fuori, che ricorda l’iconico logo dei Rolling Stones, si fa beffe di una malconcia bicicletta arancione.

Scaricando questa app illegale, non si paga nulla, si fanno tutti i viaggi gratis che si vogliono, in qualunque zona della città, senza limiti di tempo. L’app, infatti, consente di sbloccare i mezzi senza alcun tipo di registrazione e account.

Il risultato è stato che, in pochissimi giorni, ben l’80% della flotta delle due ruote era fermo, con la batteria completamente scarica, dunque irrintracciabile, totalmente fuori dai radar dei Gps di RideMovi.

Un danno incredibile per i ciclisti onesti che si sono visti ridurre drasticamente i mezzi a disposizione.

«Da circa quattro giorni – spiega Alessandro Felici, fondatore e amministratore delegato di Ride-Movi – è stata hackerata la nostra app. Qualcuno ha trovato un sistema per bypassare i livelli di sicurezza, violando il nostro sistema operativo, è un vero disastro. Si è creata una situazione molto grave, perché l’app, in pochissimo tempo, si è estremamente diffusa, come un virus».

Se il sabotaggio è recentissimo, rapide sono state anche le contromisure. Tanto che, a oggi, prosegue l’imprenditore, «la percentuale della flotta operativa sta risalendo: dal 20% dei giorni scorsi, ora siamo al 40% funzionante».

Numeri in aumento che comunque penalizzano un servizio molto usato in città. In termini di numeri, i noleggi delle bici arancioni viaggiano sopra gli 11 mila al giorno. «abbiamo avuto punte superiori ai 400 mila noleggi al mese, che è tantissimo, più o meno come i numeri che possono fare città come Milano o Roma » . Bologna, spiega Felici, « è stata lungimirante perché ha strutturato un bando realmente al servizio dei cittadini e non per i turisti come avviene altrove, con prezzi più bassi fino al 70% rispetto alla media nazionale». La flotta – che conta il triplo delle bici rispetto a Roma – è composta da circa 4 mila mezzi: 3 mila le elettriche e più di 500 quelle muscolari.

RideMovi sta correndo ai ripari per arginare l’app pirata, sia dal punto di vista informatico che da quello legale. «Ce ne siamo accorti subito, ora abbiamo fatto un primo intervento di software per cui la situazione è un po’ migliorata, oggi ne abbiamo in programma un secondo ancora più efficace per evitare che l’hackeraggio prosegua » .

Resta il disservizio. «I mezzi vanno proprio cercati a vista perché scarichi, c’è chi li usa come fosse un mezzo privato. Qui non è solo un problema di mancato fatturato, ma di un danno economico di centinaia di migliaia di euro, oltre che di un servizio che sta andando davvero male, le cui conseguenze ricadono sulle persone perbene che non si ritrovano più il servizio in strada».

fonte: Repubblica Bologna