«Da adesso alla fine dell’anno ci sarà una maggiore presenza su strada dei vigili, man mano che verrà utlimato il lavoro della segnaletica, proprio per informare i cittadini sui corretti atteggiamenti da tenere sulla Città 30. Poi con il nuovo anno partiranno le multe. A me sembra che le persone abbiano già rallentato, fino ad oggi abbiamo raccolto 12 mila questionari di opinioni sul tema » .

L’assessora alla Mobilità Valentina Orioli, a tre mesi dall’avvio dell’operazione “Bologna Città 30”, per mettere il limite di velocità a 30 chilometri orari su tutte le strade urbane, con l’eccezione degli assi principali, fa un primo bilancio dell’operazione. Che ora entra nel vivo.

Assessora Orioli, come è partita secondo lei “Bologna Città 30”?
«Come mi aspettavo, con un generale senso di incomprensione o contrarietà. Tutte le città hanno avuto problemi a farsi capire dai cittadini all’inizio, perché questo è un provvedimento che va compreso e accompagnato. È giusto che ci sia curiosità e bisogno di avere informazioni, il provvedimento per questo è accompagnato da un’attività costante».

Come si supera questa iniziale contrarietà?
«Verrà superata dalla graduale messa in campo del provvedimento effettivo. Stiamo cambiando la segnaletica, entro la metà del mese prossimo avremo finito. In questo momento ci sono molti cantieri, la Città 30 si comincerà a vedere come un modo diverso di muoversi. È un lavoro fatto con molta cura, incrocio per incrocio, perché c’è già tanta segnaletica e bisogna tenerene conto. Verranno messi anche dei “bolloni” sul fondo stradale perché anche se la segnaletica che fa fede dal punto di vista delle sanzioni è quellaverticale, gli automobilisti notano di più quella a terra».

L’opposizione vi accusa di aver speso 166 mila euro per fare propaganda alla Città 30, anche con spillette del Comune…
«Le spillette costano in tutto 268 euro, ma a parte questo dettaglio, mi sembra che la comunicazione inun progetto come questo sia fondamentale. Non è marketing, bisogna coinvolgere le persone. Il costo di questa campagna è 40 centesimi per ogni cittadino, mentre i costi sociali dell’incidentalità sono 360 euro a persona».

Avete già cambiato idea su qualche strada da mantenere a 50 chilometri all’ora dopo il confronto con i cittadini?
«Gli aggiustamenti sulle strade non ci sono stati, perché molto spesso abbiamo riscontrato che le persone che si lamentavano lo facevano senza conoscere bene il provvedimento. La classica obiezione è: “Ma come si fa ad andare a 30 all’ora sui viali, ma siete pazzi?” Ma i viali rimarranno a 50 chilometri all’ora. Quando ci si confronta e si riesce a farsi capire, le persone che eccepiscono nel merito sono poche, perché il provvedimento ha una sua logica.
Le strade più grandi e di traffico restano più veloci, le zone più residenziali vengono messe a una velocità minore. Continuiamo a raccogliere osservazioni e suggerimenti, riusciremo a tenere conto di quelli più costruttivi».

I detrattori sostengono che con tutti i cantieri in atto e in previsione in città, la Città 30 è soprattutto una constatazione…
«Sono due aspetti che si sovrappongono, ma non sono uno la causa dell’altro. I cantieri generano disagi, dobbiamo esserne consapevoli e darci la pazienza di guardare all’effetto futuro. La Città 30 è una visione diversa, in cui crediamo. La decisione è stata presa con il report sugli incidenti stradali del 2022, purtroppo confermato dai numeri del 2023.
Dobbiamo fare in modo che diminuiscano vittime e feriti della strada, a tutti i costi».

fonte: Repubblica Bologna