Il coordinamento dei comitati dei residenti del centro storico di Catania, con una nota, ribadisce la propria posizione in merito all’istituzione di nuove aree pedonali urbane e zone a traffico limitato. “Se ci appaiono condivisibili sia la necessità di mettere a punto un piano di mobilità e di sosta che tenga conto dei collegamenti coi mezzi pubblici e della necessità di individuare nuove aree di parcheggio, come pure la salvaguardia delle zone destinate al parcheggio di invalidi e residenti, contenute nella mozione, ci preme sottolineare che nel recente passato sospensive e protocolli d’intesa sono serviti a rallentare processi virtuosi volti ad assicurare un ordinato assetto del territorio a favore di interessi commerciali particolari sicuramente poco lungimiranti”, dichiara il coordinamento.

“Il sindaco non si è sottratto, nel processo di pedonalizzazione di piazza Federico di Svevia, all’ascolto di esercenti e residenti, condividiamo il modello di centro storico e di pedonalizzazione ispirato alle politiche europee che incentivano le città sostenibili e sane, la pedestrian city per l‘appunto. Il nostro appoggio alle nuove pedonalizzazioni è senza se e senza ma. Non c’è trattativa quando si condivide la necessità di ridurre il traffico veicolare urbano, di migliorare la qualità della vita e della sicurezza percepita, di abbattere l’inquinamento atmosferico ed acustico e di tutelare il patrimonio storico-monumentale delle zone centrali della città. Il centro storico cittadino non appartiene né ai residenti né ai titolari delle attività commerciali né certamente a discutibili associazioni di categoria che provano a ricattare la città con posizioni ideologiche strumentali”.

“Il centro storico è un patrimonio pubblico che costituisce un giacimento di beni monumentali, storici e culturali di ineguagliabile valore economico e identitario, Patrimonio dell’Umanità come dichiarato per l’appunto dall’Unesco. La fruizione di questo Patrimonio non può che essere ampia e non al servizio di interessi particolari e non può prescindere dalla sua Tutela, pena il depauperamento irreversibile ormai da tempo in atto. Tuttavia Catania non è una Città pronta alla concertazione, né alla nuova cultura della qualità delle aree urbane e dell’imprenditorialità, diffusa in Europa e nel Paese, dove si sono già affermate le nuove tendenze nel commercio urbano con lo sviluppo di nuovi format di offerta di beni e servizi urbani integrati, bastì pensare al rilancio della filiera corta alimentare, al declino degli ipermercati, al ritorno agli esercizi di vicinato attrattivi e competitivi”, continua la nota.

“Aspettiamo allora le ordinanze successive alle pedonalizzazioni che debbono contribuire ad elevare lo standard qualitativo del centro urbano e la tutela dello spazio pubblico, la pedestrian city per l‘appunto – conclude la nota – Ripristiniamo dal punto di vista dei procedimenti amministrativi e senza ulteriori indugi le zone tutelate”.

Fonte: Catania today