Dagli autobus obsoleti alle piste ciclabili, fino al rapporto tra domanda e offerta di trasporto pubblico locale, illuminazione inquinante, differenziata al palo. È un quadro ancora una volta allarmante quello che arriva dall’Istat nel rapporto annuale sull’ambiente urbano. Mentre il governo regionale è impegnato a decidere le sorti dell’Ast, l’azienda regionale di trasporto pubblico su gomma, i dati che l’Istituto nazionale di statistica mette a confronto tra Nord e Sud, segnano l’ennesimo, desolante divario. A cominciare dal parco autobus di linea del trasporto urbano. Le norme in materia di transizione energetica parlano chiaro: le emissioni vanno ridotte e anche in fretta, considerati gli effetti devastanti del cambiamento climatico. Ma se al Nord e al Centro i mezzi sono stati rinnovati, ecco che scendendo al di sotto della Capitale lo scenario cambia.

« Le città del Sud – spiega l’Istat – restano in forte ritardo nella dismissione degli autobus più obsoleti, avendo ancora in circolazione il 35,9% di veicoli in classe Euro 4 o inferiore, contro il 23,8% del Nord- ovest, il 19,9% del Nord-est, il 19,8% del Centro e il 16% delle Isole». A Bologna, per dire, appena il 20% dei mezzi è alimentato a gasolio, mentre l’80% è a basse emissioni (in parte elettrico e in parte a metano). Percentuali diametralmente opposte a quelle della Sicilia, dove tra le aree metropolitane, quella col maggior numero di bus a basse emissioni è Catania con 4 bus su 10 alimentati a gasolio, che diventano 7 su 10 a Palermo, mentre fanalino di coda nella svolta green del parco mezzi pubblici è Messina, dove oltre l’ 80 per cento dei mezzi è ancora alimentato a gasolio.

Stessa solfa guardando al rapporto tra domanda e offerta, che «resta fortemente disuguale» tra Nord e Sud: così un cittadino residente a Milano, Torino o Bologna potrà contare su un rapporto di oltre 6.000 posti disponibili per chilometro, mentre un siciliano, un calabrese o un pugliese dovrà accontentarsi di 1.961 posti per ogni chilometro. O, in alternativa, si vedrà costretto a usare la propria auto. Non a caso il dato della domanda di trasporto pubblico locale è in ripresa nelle città del Nord e in rapporto si attesta ad appena un quinto delle domande al Sud.

Nelle città del Nord 6.000 posti disponibili per chilometro, mentre nel Mezzogiorno il rapporto scende a 1.961 posti per chilometro.

fonte: Repubblica Palermo