Nell’ambito di una conferenza sul futuro dei trasporti e della viabilità di Firenze e Prato, nella quale la Regione Toscana ha sottolineato l’esigenza di utilizzare una visione organica per l’area più densamente popolata di tutta la Toscana, quasi un’unica città, strategica da un punto di vista economico e innervata da rilevanti attività manifatturiere e terziarie, si è fatto il punto anche sul sistema tranviario fiorentino e sul previsto collegamento Firenze-Prato con un metro-tram.

Lo sviluppo del sistema tranviario fiorentino, attualmente limitato ai comuni di Firenze e Scandicci, si articola su quattro linee. Con i fondi del Pnrr è stato finanziato il collegamento con Campi Bisenzio attraverso il passaggio dalla stazione Leopolda alle Piagge e dalle Piagge al cuore del comune campigiano. I lavori, da completare entro il 2026, sono stati aggiudicati e presto si apriranno i cantieri. Ugualmente in fase avanzata di progettazione e aggiudicazione dei lavori è la linea tranviaria verso Bagno a Ripoli. Ulteriori risorse sono state concentrare dalla Regione sul prolungamento dell’attuale linea 2, che fa capolinea oggi all’aeroporto di Peretola, verso Sesto Fiorentino. Due i lotti di lavori: il primo , costo 260 milioni di euro (Fesr e Fondo di sviluppo e coesione) vedrà i binari allungarsi parallelamente al viale XI Agosto fino a Castello passando dietro la Scuola sottufficiali carabinieri, intersecandosi con la stazione ferroviaria di Castello in modo da garantire un interscambio con il treno da e verso Lucca, Pescia, Montecatini e Pistoia e in futuro con la stazione di viale Guidoni, ugualmente finanziata con i Pnrr e pronta nel 2026, verso Pisa.

Alla tranvia si aggiunge il metro tram verso Prato, evoluzione del progetto di quindici anni fa: si snoderà da Peretola  al centro Pecci passando per l’Osmannoro e  lambendo Capalle, un percorso da coprire in 15-20 minuti con fermate, distanti circa un chilometro l’una dall’altra, meno ravvicinate dunque rispetto alla tranvia fiorentina.

“E qui  – sottolinea Giani – è importante il ruolo della Regione, per arrivare ad una fase avanzata di pianificazione e fattibilità in modo poi da mettere a gara lo sviluppo del progetto e la sua realizzazione, con la consapevolezza della priorità che tale sistema di trasporto pubblico potrebbe assumere per dare vita ad un sistema su ferro nella piana fiorentina da sempre assente  e quindi determinante per ridurre l’esagerato numero di auto che l’area Firenze-Prato si trova ad avere nei flussi di viabilità quotidiana”.