In un documento di cinque pagine il Consiglio superiore dei lavori pubblici, massimo organo tecnico consultivo dello Stato, ha espresso tutta una serie di criticità e perplessità sul progetto Skymetro portato avanti dal Comune per collegare la stazione di Brignole a Molassana, con possibile successivo prolungamento fino a Prato. Il documento è stato firmato dall’ingegnere Marcello Paolucci del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

“Nell’analisi costi-benefici – si legge nel report – non sembra siano state prese in considerazione le esternalità negative derivanti dall’impatto delle fasi di cantiere, per le quali le ‘Linee guida per la  valutazione degli investimenti in opere pubbliche’ indicano esplicitamente: ‘Al fine di  misurare i costi e i benefici che la realizzazione dell’opera potrà apportare agli utenti  dell’opera, si dovranno misurare gli effetti connessi alla variazione del costo generalizzato  del trasporto: questo concetto tiene conto, oltre che della variazione dei costi operativi, anche  della variazione del tempo di viaggio. Si noti che le variazioni possono essere positive, per  effetto dell’investimento, o negative, come ad esempio in fase di cantiere'”.

Il Consiglio superiore dei lavori pubblici rileva quindi che “nella documentazione presentata il confronto tra le alternative progettuali prese in  considerazione appare affrontato in termini estremamente generici, sintetici e  puramente qualitativi, e pertanto insufficienti a soddisfare quanto previsto dalla norma”.

Nella stessa analisi costi-benefici, sempre secondo quanto si legge, non è inoltre chiaro se, tra i benefici, sia stata portata in conto la produzione di energia elettrica da parte dei pannelli fotovoltaici posizionati in copertura “peraltro in orizzontale, con significativa riduzione di efficienza rispetto  all’inclinazione ottimale”. Analisi che quindi “deve essere necessariamente aggiornata, oltre che per tener  conto di quanto sopra esposto, in base alle eventuali variazioni di costo (ed eventualmente di  benefici) derivanti da affinamenti progettuali che dovessero intervenire rispetto a quanto fin qui esaminato”.

Il Consiglio superiore dei lavori pubblici evidenzia poi “la mancanza, nella documentazione progettuale, di studi trasportistici posti alla base del dimensionamento” mentre sugli aspetti viari “la documentazione risulta carente”. Criticità anche sugli aspetti geologici e idrogeologici: “legate alla scelta del tracciato proprio a ridosso della sponda del fiume Bisagno” perché questo “necessita, per un corretto dimensionamento delle opere di fondazione, e per completare in modo dettagliato il modello geologico e idrogeologico di riferimento, l’esecuzione di  perforazioni a carotaggio continuo, con successiva strumentazione a piezometro, in corrispondenza di ogni punto di appoggio delle pile delle opere in elevazione destinate a  supportare la sede della Skymetro”.

Il documento affronta anche gli aspetti idraulici, sottolineando la necessità di “un’adeguata valutazione riguardo l’impatto sull’infrastruttura metropolitana relativamente alla possibile non entrata in funzione, inefficienza o di una qualsiasi carenza di officiosità idraulica delle opere realizzate e in corso  di realizzazione per la mitigazione del rischio idraulico in città (scolmatori del Bisagno e del  Ferreggiano, Rovare e Noce). Riguardo il ponte di attraversamento sul Bisagno si rileva che il franco idraulico appare  particolarmente ridotto anche in relazione al ponte esistente e necessita di verifiche e  chiarimenti (…). Per verificare l’efficacia della soluzione adottata i calcoli di massima presentati in relazione  non sono sufficienti. Infine, non è chiaro come possa essere realizzata la pila di supporto della tramvia sopra il setto  preesistente in corrispondenza del Piazzale Marassi, stante lo schema a mensola delle pile e  la sezione delle stesse anche superiore allo spessore dei setti. Per quanto riguarda il Ponte sul torrente Bisagno, il tracciato, fortemente inclinato rispetto all’asse del torrente fa sì che la lunghezza dello stesso conduca a una struttura di grande impegno (quasi 100 metri di lunghezza, e un’altezza delle travi portanti di circa 500 cm in mezzeria, con spessori delle ali fino ad 85 mm), peraltro anche fortemente obliqua, la cui  soluzione strutturale difficilmente può essere demandata a una progettazione di massima come quella proposta”.

Il documento poi rileva che: “In particolare, in questa sede, si considera anacronistico, rispetto a quanto prescritto e adottato in genere negli altri Paesi, utilizzare come riferimento per le verifiche nei riguardi della durabilità dell’opera una vita nominale di soli 50 anni, anche perché livelli più idonei di durabilità (ad esempio relativi a una vita dell’opera di 100 anni)  possono essere ottenuti con costi aggiuntivi assolutamente trascurabili”. Mancherebbero, infine, “elaborati relativi agli aspetti acustici e vibrazionali”.

“Pertanto – conclude il Consiglio superiore dei lavori pubblici – alla luce delle potenziali criticità per gli aspetti acustici e vibrazionali connesse all’elevato livello di urbanizzazione dell’area interessata, alle ridotte distanze tra  l’infrastruttura prevista dal PFTE e le facciate degli edifici circostanti, all’esercizio  dell’infrastruttura anche in fasce orarie comprese nel periodo notturno, nonché alle  caratteristiche dell’impalcato previsto in progetto per la realizzazione del viadotto (impalcato  in acciaio), affinché questo consesso possa esprimere il proprio parere per i suddetti profili, è  necessario completare la documentazione progettuale con gli specifici ed esaustivi elaborati. I suddetti elaborati dovranno, chiaramente, evidenziare tutte le strategie di mitigazione  dell’impatto acustico e vibrazionale adottate sia in fase di esercizio dell’infrastruttura in  progetto, sia durante le attività di cantiere previste per la realizzazione dell’opera. Alla luce delle criticità evidenziate, si ribadisce la necessità di disporre del progetto completo e aggiornato. I termini per l’espressione del parere sono interrotti”.

In  Consiglio comunale l’assessore alla Mobilità Matteo Campora ha dichiarato: “Il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici non ha espresso ancora parere sullo Skymetro; le notizie di un parere contrario sono false. C’è una nota con cui il Consiglio richiede integrazioni e rilievi, come prassi nei progetti di una certa complessità. A seguito di questi rilievi, avvenuti prontamente, sono state inoltrate le integrazioni, a oggi al vaglio del Consiglio, e tutta la documentazione è pubblica. Siamo convinti che lo Skymetro sia la scelta migliore per la Valbisagno”.

fonte: Genova Today