Il colosso tecnologico internazionalke Leonardo è in prima linea per uno dei progetti che mirano a rendere Genova una smart city. Si tratta del piano “Quattro assi di forza”, lanciato dal Comune del capoluogo ligure, che punta a migliorare la mobilità urbana con bus e tram elettrici, corsie riservate e parcheggi d’interscambio in quattro aree della città: centro, Levante, Ponente e Val Bisagno.

Per il progetto sono previsti 471 milioni d’investimento, di cui 173 dal Pnrr. E il gruppo high tech guidato da Roberto Cingolani partecipa, in qualità di principale partner tecnologico, al raggruppamento temporaneo d’imprese (Rti), composto anche da Icm (mandataria capogruppo) e Colas Rail, che lavora al progetto.

Su tre degli assi, spiegano i tecnici di Leonardo, sarà realizzato un servizio di filovia, mentre al quarto, la Valbisagno, verrà dedicata una rete di trasporto elettrico, che si alimenterà in modalità flash charging alla fermata (ricarica in 30 secondi); sono previste 145 fermate e 300 pensiline, per un valore complessivo pari a 177 milioni di euro.

In virtù di un sistema di global monitoring, che si avvale di algoritmi di videoanalisi evoluta e intelligenza artificiale per l’elaborazione dei dati, assicurano i tecnici, sarà possibile mettere a disposizione dell’azienda di trasporto pubblico genovese, l’Amt, un sistema per la gestione delle nuove linee filoviarie che verranno realizzate entro il 2026 e i cui lavori sono già partiti.

Leonardo, da parte sua, aggiungono i tecnici, vanta una solida esperienza nella digitalizzazione dei trasporti, nella sicurezza dei mezzi e delle infrastrutture, oltre che nel miglioramento dei servizi. A Buenos Aires, ad esempio, la piattaforma Automatic vehicle monitoring gestisce 35mila autobus, utilizzati da oltre 10 milioni di passeggeri, attraverso l’app di Leonardo per il servizio di trasporto. In tutto il mondo, i sistemi di monitoraggio, controllo e comunicazione del gruppo gestiscono mille chilometri di linee metro, per 500 stazioni in 20 città.

In effetti, grazie al cloud, al supercalcolo, all’intelligenza artificiale e alla cyber security, le tecnologie di Leonardo possono essere uno strumento chiave per trasformare le città in smart city, a partire proprio dai servizi per la mobilità, che è un elemento essenziale e strategico nello sviluppo dei contesti urbani.

Il progetto di Genova, proseguono i tecnici, è «il primo in Italia per complessità e innovazione. Leonardo porta un contributo al sistema di mobilità che renderà lo spostamento sui mezzi pubblici dei cittadini più efficiente, sicuro e veloce, fornendo un apporto significativo in termini di sostenibilità, attraverso l’utilizzo di un sistema di trasporto a zero emissioni inquinanti».

In Liguria, peraltro, sono circa 2.700, di cui 1.700 a Genova, le persone del gruppo Leonardo che si occupano di cybersicurezza, elettronica e automazione. Il capoluogo, ligure, in particolare, oltre a essere la sede di diversi Leonardo Labs (incubatori per la ricerca di lungo periodo e lo sviluppo di tecnologie), ospita anche la Cyber & security academy, centro che offre formazione e addestramento nel campo della cybersecurity, con l’obiettivo di favorire una transizione digitale sicura e di diffondere la cultura della sicurezza. Sul territorio ligure, poi, Leonardo ha costruito un network di open innovation che coinvolge università, centri di ricerca, piccole e medie imprese e startup, che contribuisce a creare sinergie, con lo scopo precipuo di favorire l’innovazione tecnologica.

fonte: Il Sole 24 Ore