Circa 1.200 installazioni e 4.500 prenotazioni. Sono questi i primi numeri raccolti a Palazzo Marino da quando camion e bus hanno l’obbligo di installare i sensori per la rilevazione degli angoli ciechi. Questo significa che, ad oggi, ad essersi adeguati alle nuove regole per entrare in Area B sono 5.756 tir su una platea di 15 mila e rotti iscritti alla piattaforma della Ztl dal 2019. Fotografate così, le cifre sembrano basse, ma bisogna ricordare che l’iscrizione è sì necessaria per entrare, ma chi si è iscritto anni fa non è detto che ad oggi entri ancora in città.
Il Comune, infatti, fa le sue stime sugli ingressi giornalieri dei tir: di quei 15 mila — cioè il totale degli iscritti alla piattaforma dal 2019 — seimila circa si sono registrati nel 2023 (per l’arrivo dei nuovi divieti) e i giganti che entrano in città ogni giorno sono mediamente 400. Eccoperché secondo Palazzo Marino e l’assessora alla Mobilità Arianna Censi « la risposta è positiva» . Anche perché «tra coloro che hanno ordinato i sensori ci sono anche mezzi che hanno l’obbligo da ottobre 2024».
I nuovi divieti, disposti dal Comune in seguito alla serie di incidenti mortali che hanno lasciato sull’asfalto ciclisti e pedoni travolti da mezzi pesanti, sono in vigore dal 2 ottobre. Nello specifico, oggi possono entrare e circolare in città solo i camion e i bus che hanno installato gli adesivi di allerta e i sensori che rilevano la presenza di ciclisti e pedoni nascosti nella trappola visiva dell’angolo cieco. Per ora, a doversi adeguare sono i mezzi più grandi: gli autobus che hanno più di otto posti a sedere e pesano oltre 5 tonnellate, i camion che vanno oltre 12 tonnellate. Chi ha acquistato il dispositivo, ma non lo ha ancora ricevuto perché — ad esempio — non è immediatamente disponibile, può circolare comunque con il modulo dell’ordine fino e non oltre il 31 dicembre 2024. Ed è a questa categoria che appartiene la maggior parte di chi sta circolando con le carte a posto: sono 4.500, infatti, coloro che entrano in città con un foglio che certifica l’ordinazione del sensore, mentre ad averlo effettivamente installato sono 1.200 mezzi.
A guardar le carte bollate, dunque, un terzo dei giganti a quattro ruote registrati dal 2018 per area B è al riparo dalle multe, solo uno su dieci è in “ assetto sicuro” se cammina accanto a pedoni e ciclisti. Anche se, va precisato, solo una parte di questi entra ancora in città. «La norma è stata sicuramente messa a punto con le migliori intenzioni — spiega il presidente di Assomobilità Simonpaolo Buongiardino — ma non tutti, comunque, si stanno adeguando ». I motivi dei ritardi sono diversi. C’è una carenza di dispositivi,ad esempio, come spiega il presidente di Assotir Milano Pietro Castelli: «Io, per la mia azienda, li ho ordinati più di un mese fa e mi sono arrivati soltanto ora». Ma c’è anche una tendenza a procrastinare: «Chi non deve entrare a Milano quotidianamente preferisce rischiare una multa piuttosto che pagare i sensori», dice Buongiardino. Infine, c’è chi aspetta di capire come andranno diffide e ricorsi messi in campo da alcune associazioni di categoria. Per Marco Colombo, segretario milanese della Federazione degli autotrasportatori, «molti dei nostri associati hanno fatto l’ordine, ma non per tutti è semplice trovare i dispositivi giusti in tempi brevi » .
Le categorie interessate dal provvedimento non sono mai state particolarmente favorevoli: «Riteniamo che questo non sia un sistema che possa migliorare la sicurezza per la circolazione in città. Va benissimo la tecnologia, ma deve arrivare dopo interventi del Comunesulle infrastrutture come strade e piste ciclabili, altrimenti la convivenza tra i mezzi e la cosiddetta mobilità dolce è difficile». Ad oggi, oltre ai sensori — e questo fin da subito — sono obbligatori gli adesivi che indicano il pericolo di angolo cieco: per far sì che vengano installati nella quantità e nella maniera corretta il Comune ha messo a punto un documento con le linee guida da osservare. Dal 1° ottobre 2024, poi, i dispositivi elettronici andranno installati anche sui mezzi più piccoli: bus che non superano 5 tonnellate di peso e camion oltre 3,5 tonnellate ma sotto 12 tonnellate.
Chi non li ha non può circolare: servono a rilevare la presenza di ciclisti e pedoni nascosti alla vista Per il Comune un risultato positivo
Fonte: Repubblica Milano