« Servono 38 milioni di euro, altrimenti non si riparte » . Il Comune scrive al ministero dei Trasporti per sollecitare i fondi che servono a rimettere in marcia i lavori per il prolungamento della M1 fino a Monza. I cantieri per le due nuove fermate della rossa, aperti da ben 12 anni, sono fermi perché l’impresa titolare dell’appalto ha dato forfait e serve trovarne un’altra. Il motivo della disdetta sta in un incastro mal riuscito di lavori: l’azienda affidataria del prolungamento, la De Sanctis Costruzioni, ha ultimato tutte le opere per gli scavi della galleria e non solo. All’appello di tutto il pacchetto, però, manca la realizzazione della stazione di Monza Bettola che era in capo ad un privato il quale, proprio sopra le banchine dei treni, avrebbe dovuto confezionare un centro commerciale. Ma i lavori, fermi dal 2022, sono ripresi solo ora.

La De Sanctis perciò, vedendo di fatto bloccarsi i cantieri per tutta l’opera, ad aprile dell’anno scorso ha chiuso il contratto. Ora, quindi, serve una nuova gara. Per aprire il bando servono 38 milioni di extra costi. « Il rifinanziamento dell’opera diventa conditio sine qua non per poter immaginareuno scenario di riavvio e e conclusione delle opere», scrive il Comune. In ogni caso un quadro a lungo termine: « Dal momento del reperimento delle risorse occorrono 14 mesi per la chiusura della procedura di gara, cui seguirebbero due anni e mezzo per l’ultimazione dei lavori e la messa in esercizio della linea».

Insomma, se anche domani arrivassero i fondi dal governo, il tutto si chiuderebbe tra il 2027 e il 2028. Considerando che il primo via del Cipe al progetto definitivo è del 2008, quello di due fermate in vent’anni sarebbe un record negativo non da poco, contando anche che dai 120 milioni preventivati inizialmente i costi sono lievitati a quasi 213 milioni.

fonte: Repubblica Milano