Il pacchetto più consistente è quello del prolungamento della M1 fino a Baggio: entro aprile sarà indetta la gara per le nuove fermate. Un vero paradosso se si pensa che l’arrivo dalla parte opposta, cioè a Monza, pensato ben dieci anni prima, rischia di essere realizzato dopo a causa di intoppi e ritardi.
Le tre fermate che dall’attuale capolinea di Bisceglie porteranno al quartiere Olmi cubano da sole circa mezzo miliardo, perché a causa degli extracosti maturati dal 2018 a oggi si è passati dai 398 milioni preventivati a 522. Per far partire il bando mancano 124 milioni che il governo si è impegnato a stanziare a breve.
Altra gara in partenza prima che scocchi la primavera è quella per la metrotranvia Milano — Limbiate: l’opera, che prevede un investimento totale di oltre 170 milioni — consiste nella riqualificazione della linea tranviaria che da via Farini portava a Limbiate attraversando alcuni Comuni tra cui Cormano, Paderno Dugnano e Senago.
Chiusa prima a tratti e poi definitivamente, è stata completamente sostituita da un autobus. A dicembre del 2022 il Comune ha approvato il progetto definitivo, ma la gara per l’affidamento dei lavori è saltata per un ritardo con i finanziamenti per gli extracosti. Il governo, nei giorni scorsi, ha promesso di erogare quegli 86 milioni e rotti che servono per dare la caccia all’impresa appaltatrice.
Con i fondi del Pnrr, con 86,3 milioni di euro si procederà con la realizzazione di due tratte finali su tre della metrotranvia 7: quella tra Cascina Gobba e il quartiere Adriano e quella tra viale Fulvio Testi e il pronto soccorso Niguarda. Lunga circa 14 chilometri, la linea metterà in comunicazione tutti i quartieri a nord della città, collegando la stazione M2 di Cascina Gobba alla stazione Fs Certosa e toccando altri importanti punti di interscambio del trasporto pubblico, come la stazione di Bovisa, la M3 ad Affori, l’ospedale Maggiore con la tranvia 4 verso Seregno, la M5 a Bicocca, le Fs a Greco Pirelli e la M1 a Precotto.
I primi lavori sono in partenza e dureranno circa un anno: si tratta del tragitto che collegherà il quartiere Adriano con la fermata della M2 a Cascina Gobba. L’intervento prevede la realizzazione di un percorso di circa 1,3 chilometri con tre fermate, una passerella di collegamento, a scavalco del Lambro, con la fermata della metropolitana, una ciclabile che affiancherà la metrotranvia.
È di 23 milioni, invece, il finanziamento messo in campo per il completamento della corsia preferenziale della 90-91, con riqualificazioni annesse. Un chilometro di città che si trasformerà in un grande ramo verde, tra piste ciclabili, ampi spazi pedonali e nuovi alberi. La gara è stata aggiudicata, l’appalto è stato firmato, il Comune sta consegnando le aree per l’inizio, a brevissimo, dei lavori che dureranno tre anni.
Un altro capitolo di spesa con fondi Pnrr riguarda il rinnovo della flotta di autobus di Atm: con una parte di un investimento complessivo da 205 milioni di euro, quest’anno si inizieranno a mettere in deposito i primi dei 260 mezzi elettrici che servono per arrivare nel 2030 al Full Electric. Il bando è stato aggiudicato a Iveco Bus per 153 e- bus da 12 metri e a Solaris Bus per 105 mezzi elettrici da 18 metri. Ad oggi i bus elettrici in circolazione sono 250 (ai quali se ne aggiungono circa 290 ibridi), distribuiti su 19 linee, e se si contano tutti i mezzi, tram compresi, il 70 per cento del trasporto pubblico è green, alimentato da fonti rinnovabili.
Con i fondi del Pnrr passa alla fase operativa il pacchetto di investimenti per la mobilità che vale un miliardo di euro.
fonte: Repubblica Milano