Con i pattini e con le biciclette, con i palloni e gli scacchi, in mille hanno partecipato a quella sorta di “contro G7” organizzata in concomitanza con il G7 dei Trasporti voluto dal ministro Matteo Salvini, ieri a Milano. In corso Venezia, nonostante una calura già estiva, hanno giocato e pedalato per due ore, con i bambini per mano, i cani al guinzaglio, i manubri incrociati, la voglia di stare assieme e di spiegare i mille motivi di opposizione al nuovo Codice della strada che è in discussione al parlamento.

« La strada è uno spazio pubblico che deve essere pensato a misura delle persone, uno spazio dove tutte e tutti abbiano il diritto di muoversi in sicurezza, a piedi o con qualsiasi mezzo scelgano. Deve essere uno spazio per la vita, non dove avere paura di morire. La strada è uno spazio da condividere con regole chiare e giuste » , spiegano Massimo Lafronza, Ilaria Lenzi e Stefania Leone, attiviste di Città delle persone, che hanno organizzato la manifestazione contro quello che è stato ribattezzato “Codice della strage”.

C’erano Pierfrancesco Majorino, capo dell’opposizione in Regione, Carlo Monguzzi, consigliere comunale ecologista e, in rappresentanza della giunta Sala, l’assessore Lamberto Bertolé: « Questo codice in discussione limita l’autonomiadei Comuni su Ztl, regolamentazione della sosta e controllo attraverso gli autovelox delle zone 30 e quindi non tutela la sicurezza stradale. È una battaglia che molti Comuni e associazioni stanno portando avanti insieme».

Da remoto, ma con totale condivisione degli obiettivi, ha partecipato anche l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, che per Ancista seguendo la partita degli emendamenti al testo proposto da Salvini: « La normativa sulla ciclabilità, con questo Codice, torna indietro e riduce la possibilità dei Comuni di fare le corsie ciclabili, tracciate sull’asfalto, dove non possono essere fatte le piste vere e proprie. A Milano, se questo Codice passa, dovremo cancellare la ciclabile in segnaletica sulla Cerchia dei Navigli. Inoltre, anche sugli autovelox vengono resi più farraginosi i controlli, sotto i 50 all’ora, in particolare. Per non parlare delle Ztl e della sosta regolamentata decise dal Comune: con i parametri fissati dal governo, si riduce la possibilità di fare azioni di governo del traffico della sosta da parte dell’amministrazione locale. Anche sulla segnalazione dell’angolo cieco, ci hanno bocciato l’emendamento » . Una battaglia, spiega Granelli, che unisce Comuni governati dalla sinistra come dalla destra, a partire da Genova.

Alla manifestazione, in mezzo alle famiglie e ai bimbi, c’erano parenti delle vittime della strada, come Paolo Coppi che perse la figlia Lucia la notte di un Natale di 20 anni fa, uccisa da un Suv guidato da un ubriaco: « Esigiamo un approccio scientifico, lungimirante, di ascolto dei cittadini, delle associazioni di quelle persone che a causa della violenza stradale hanno avuto la vita devastata per sempre. Non siamo delle anime belle, illusi, ma persone che nonostante quel dolore che hanno vissuto sono qui anche oggi a condividere la speranza di un cambiamento in positivo del codice della strada » . L’assessora alla Mobilità Arianna Censi raccoglie l’appello: «Speriamo nella ragionevolezza del ministro, che ascolti chi governa i territori e non decida in modo centralistico su questioni così importanti per la vita delle persone».

fonte: Repubblica Milano