Con la campagna di mobilitazione Sai che puoi? si chiede che  sempre più persone siano coinvolte nelle decisioni di chi le governa, perché ogni scelta sia più rappresentativa, equa, efficace. Si chiama metodo di governo collaborativo, e crediamo sia la ricetta per realizzare una città più giusta, sostenibile e aperta.

In concreto l’associazione si attiva per sostenere ‘cause’ proprie o di altri comitati e associazioni – come Massamarmocchi, Genitori antismog  -, a partire da Milano. La loro bussola è il “Patto per una città collaborativa”, su cui prima delle amministrative del 2021 si sono impegnate oltre 100 delle persone che oggi siedono nelle Giunte e nei Consigli del Comune e dei nove Municipi. Sognano una città dove “potere” sia facile: dove chiunque abbia un’idea per rendere Milano una città più accessibile e umana veda nel Comune un alleato per realizzarla.

Con questo spirito hanno lanciato la campagna di mappatura della sosta selvaggia in città “Via Libera!”. Tra lo scorso dicembre e gennaio di quest’anno, ha preso interessato le zone di Dergano e Città Studi. In 42 chilometri percorsi a piedi, gli stazionamenti su marciapiede registrati sono stati 1.048.

Il 16 maggio attiviste e attivisti hanno censito la situazione impegnandosi fino a notte inoltrata, ma riuscendo a coprire le strade – circa 3.800 – di tutta la città. 700 squadre di volontari, composte da più di 2 mila persone, connesse al centro di coordinamento dove hanno inviato numeri, foto e tutto il necessario per censire la sosta selvaggia. Dai dati empirici partirà infatti l’analisi. « Più di 30 gli attivisti coinvolti nell’organizzazione ( logistica, comunicazione esterna, analisi dei dati, comunicazione con i partecipanti, organizzazione) — spiegano gli organizzatori — hanno gestito 4.264 messaggi whatsapp dei partecipanti tra le 18 e le 24, gestiti dalla “ Parking room”, con un tempo di risposta medio di 45 secondi».

Il lavoro non è ancora finito. Dopo la conta ora ci sarà un’analisi dei dati per restituire una fotografia precisa, con le zone “rosse” e la tipologia di parcheggi selvaggi di cui più si abusa in città.

«Il dato rilevato è straordinario: decine e decine di migliaia di auto in sosta irregolare contate. Ora i calcoli saranno affinati, verificati, parametrati, e presto sarà rilasciata l’analisi della “ fotografia” del dato e successivamente le sue proiezioni sulle altre fasce orarie» , spiegano.

Per la mappatura è stata scelta la fascia oraria tra le 18 e le 22 per incentivare al massimo la partecipazione delle persone, «ma chiaramente non è rappresentativa della piena gravità del fenomeno, che raggiunge il suo picco in altre fasce orarie». Il vero caos parcheggi a Milano si registra durante il giorno. Per questo l’analisi dei dati e le proiezioni serviranno a dare una lettura più precisa del fenomeno della sosta selvaggia.

«Il racconto — aggiungono gli attivisti — si concentrerà nell’esplicitare lo spazio pubblico sottratto alle persone, l’ingiustizia sociale provocata e come potremmo beneficiarne tutte e tutti, anche chi guida, se questa piaga venisse affrontata».