Nell’ultimo mese di rilevazione (maggio), sulla ciclabile di Corso Buenos Aires si sono registrati 117.778 transiti di biciclette, con un incremento di 14.796 passaggi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno . Nonostante i cantieri presenti lungo il percorso, la mobilità su due ruote rimane robusta, confermata dall’assessora alla Mobilità Arianna Censi, che sottolinea come la bici stia diventando un mezzo usato quotidianamente, non una scelta occasionale .
Le rilevazioni coprono il periodo compreso tra le 6:00 e le 22:00, con misurazioni settimanali da cui si ottiene la proiezione mensile . Anche i mesi estivi, tipicamente caratterizzati da una maggiore mobilità ciclistica, nel 2024 avevano visto cifre record: circa 141.000 passaggi a giugno e 155.000 a luglio. Seguivano i mesi invernali con numeri notevoli: 127.000 rilevati a novembre e oltre 100.000 a dicembre .
Fatti salienti:
- Il dato mensile di maggio indica una crescita evidente nell’utilizzo della pista ciclabile, confermando un trend positivo.
- Anche durante l’estate, i flussi di biciclette su Corso Buenos Aires erano molto elevati.
- La ciclabile resiste e prospera anche in presenza di cantieri in corso.
- Al mattino (8–9) si registra il picco di traffico verso il centro (Porta Venezia), con oltre 440 bici/ora.
- Alla sera (18–20) il flusso è intenso verso la periferia (piazzale Loreto), con circa 395 bici/ora.
L’utilizzo massiccio della bici su Corso Buenos Aires sottolinea che la trasformazione di questa arteria commerciale sta risultando funzionale e apprezzata: una vera spinta verso la mobilità sostenibile urbana.
Andrea Scagni, presidente di Fiab-Ciclobby Milano, ricorda come fino a poco tempo fa pedalare in corso Buenos Aires fosse “un’agonia”, una strada pensata per le auto più che per le biciclette. Oggi, con la nuova ciclabile, la situazione è radicalmente cambiata e l’associazione riconosce i meriti dell’intervento, anche se – sottolinea – sarebbe dovuto arrivare prima.
Guardando a città come Lione, Scagni evidenzia la differenza: lì la mobilità ciclabile è ormai capillare e naturale, mentre a Milano ci si stupisce quando una via diventa davvero ciclabile. Per questo invita a non fermarsi, ma a estendere la trasformazione anche ad altre arterie importanti, come corso Vercelli, dove la sosta selvaggia rende ancora difficile la convivenza tra auto e biciclette.
Secondo Fiab-Ciclobby, oltre alle ciclabili servono altre politiche: in primo luogo ampliare le Zone 30, perché rallentare la velocità in città è fondamentale per la sicurezza di tutti. Scagni propone anche di intervenire sulle tariffe di Area C, introducendo un sistema che penalizzi i Suv e le auto più grandi, che occupano più spazio e rendono le strade meno sicure per chi si muove in bici.
In sintesi, la ciclabile di corso Buenos Aires è un passo avanti importante, ma non basta: per Scagni la sfida è ridisegnare Milano rendendola più vivibile e più sicura per chi sceglie la bicicletta ogni giorno.
fonte: Repubblica