Sulla Ztl a San Siro il tavolo con il MIT è aperto da mesi ed ora è questione di limare regole che devono passare al vaglio del governo per l’autorizzazione per l’accensione delle telecamere.

Il Comune ha formulato una prima proposta per chiudere il traffico del grande quadrilatero che circonda il Meazza, un sistema innovativo, mai sperimentato, che prevedrebbe un doppio controllo sia ai varchi tramite gli occhi elettronici, sia sulla sosta irregolare. L’obiettivo della nuova zona a traffico limitato, infatti, è proprio ridurre i problemi legati ai parcheggi selvaggi. Ma proprio su questo punto, il ministero ha chiesto di perfezionare il provvedimento.

La Ztl di San Siro ha delle caratteristiche particolari rispetto alle classiche zone a traffico limitato. Non è stata pensata per escludere gli ingressi dei non residenti, ma di consentire l’ingresso, nel corso delle partite e dei concerti, solo a chi può accedere ad un parcheggio regolare, evitando invece di far entrare chi, sostando in aree verdi o altri spazi non adibiti a parcheggio, provoca disagio e degrado nel quartiere.

Inoltre, si tratta di un’area molto vasta, in cui si trovano numerosi esercizi commerciali, ristoranti e anche servizi medici, che chi ne utilizza i servizi deve poter raggiungere.

Da questo principio era partita l’idea del Comune di immaginare una nuova modalità di gestione degli ingressi, legati alla sosta regolare. Per rendere più semplice la registrazione per l’autorizzazione degli accessi, si era formulata l’ipotesi di concederli tramite una autodichiarazione da rilasciare con una app, con la quale l’utente potesse attestare di accedere nel perimetro della Ztl per parcheggiare in aree consentite. Strisce blu o parcheggi a pagamento di altro tipo. In questo caso, se si fosse trovata la vettura in divieto di sosta sarebbe scattata la “ doppia” sanzione sia per la sosta vietata che per l’ingresso vietato nella Ztl.

L’esperienza degli anni pregressi, infatti, insegna che la multa comminata per la sola sosta irregolare, pari a circa 30 euro, non è un disincentivo sufficiente per ostacolare gli ingressi durante le partite o i concerti.

«Si tratta di una vera innovazione di utilizzo delle telecamere, per questo era stata chiesta un’autorizzazione al ministero, che però ha espresso delle perplessità. Questa semplificazione non rispetterebbe i dettami vigenti per le Ztl e per questo è stato richiesto un aggiornamento del processo, con maggiori specifiche sul rispetto delle regole».

L’amministrazione, ora, sta perciò rivedendo il processo di iscrizione e i successivi strumenti di controllo «al fine di rimodulare la richiesta da presentare al ministero con una procedura che non aggravi eccessivamente su coloro che hanno la necessità di entrare e la volontà di parcheggiare in uno spazio regolare nella Ztl ma che sia più aderente alle normative vigenti».

Sono tre, infatti, le diverse categorie di utenti su cui è aperto un ragionamento per poter facilitare l’accesso alla Ztl ( esclusi i residenti), cercando di mantenere il controllo sulla sosta: chi va a trovare un residente, chi deve recarsi in un esercizio commerciale o in un ristorante dell’area, o infine i fruitori di partite e concerti che devono parcheggiare regolarmente in un posto autorizzato.

fonte: Repubblica Milano