C’è un dato che secondo il sindaco Beppe Sala racconta meglio di ogni altro Area B: è la serie storica degli ossidi di azoto (NOx) misurati dalle centraline dell’Arpa sia fuori sia dentro i varchi di Area B. Se fino al 2018 le due serie correvano parallele in diminuzione, dall’anno successivo, quando entrano in funzione le prime telecamere di Area B, il NOx, inquinante provocato in gran parte dai diesel, scende con una velocità quasi doppia in città rispetto alle centraline piazzate a Cassano d’Adda, Cinisello Balsamo, San Giuliano e Sesto San Giovanni.

«La misurazione è stata fatta con i riscaldamenti spenti dal 15 aprile al 15 ottobre — dice il sindaco — con apparati che non controlliamo noi. Significa che grazie alle nostre azioni l’aria di Milano è migliorata». Detto in altre parole: meglio l’aria cittadina che quella che si respira nei comuni dell’hinterland, almeno per quanto riguarda gli ossidi di azoto. E questo, sottolinea Sala, grazie ad Area B che impedisce l’ingresso in città ai veicoli più inquinanti.

Area C attiva dal 2012 ha portato a una diminuzione di accessi nel primo anno, da 131mila a 90mila auto. «Ma c’è una continua discesa — dice Sala —. Siamo a circa 74mila ingressi nella Cerchia dei Bastioni. Confrontandoli con i 131 mila del pre- Area C, abbiamo ridotto del 45% il traffico in quell’area». Le auto che entrano almeno 124 giorni sui 247 di provvedimento sono l’1%, circa il 50% entra una volta all’anno. «Per me, giudizio totalmente positivo».

Infine i dati sulle polveri sottili. «Il Pm10 è in significativo calo, praticamente dimezzato in 20 anni, da 59 microgrammi per metro cubo nel 2002 a 32 nel 2023. E anche a livello giornaliero i giorni di sforamento, indicati come limite, si è ridotto del 70%, dal 2002 al 2023. Ma non siamo ancora nei parametri Ue, che consentono 35 giorni al massimo di sforamento».

fonte: Corriere.it