Un ordine del giorno che chiede modifiche al nuovo Codice della strada scritto dal ministero di Matteo Salvini. Il documento, che va in scia ad altri analoghi votati a Roma, Torino e Bologna, è stato approvato dal Consiglio comunale.
Proposto dal consigliere della Lista Sala Marco Mazzei, conta diversi punti: impegna il sindaco e la giunta “a intervenire urgentemente, anche attraverso l’Anci, sia regionale sia nazionale, presso il Governo e il Parlamento” affinché “siano eliminate dalla riforma del Codice della strada e dai successivi decreti legislativi delegati e decreti attuativi le norme in contrasto con il Piano nazionale per la sicurezza stradale (Pnss) 2030 e con il Piano globale per la sicurezza stradale 2021-2030 dell’Onu-Omms”. E affinché siano stralciate anche “le norme che limitano la possibilità dei Comuni di intervenire sulla gestione della mobilità urbana e della viabilità stradale”.
Per i firmatari, in sostanza, la riforma Salvini “limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali” in merito alla realizzazione di piste ciclabili, Ztl, aree pedonali e aree di sosta nelle città. Inoltre “non tutela chi è più vulnerabile, usa un approccio repressivo concentrando il focus sull’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti che sono tuttavia causa di solo circa il 5% degli incidenti”. Mentre “non interviene sulla prevenzione delle principali cause di collisioni, come l’alta velocità, la distrazione alla guida e le mancate precedenze”. Infine, “complica e restringe la possibilità di installare e usare autovelox”.
Nella sua parte propositiva, invece, l’odg chiede che “siano promossi interventi normativi e finanziari a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico locale”, agevolando “i percorsi verso le Città 30 e individuando “con urgenza le risorse previste dal Pnss per la realizzazione degli interventi ivi previsti”.
Soddisfatto il sindaco Beppe Sala: “Io penso che quello che Mazzei propone sia frutto di tanto lavoro, non ci vedo nulla di ideologico. Non vogliamo che questo Codice della strada diventi realtà, perché è pericoloso per il Paese e in particolare Milano”.
Fonte: Repubblica.it