Quattro mesi per riscrivere le pagine della mobilità cittadina. Nuove ciclabili, aree di sosta per le bici e cargo- bike per la logistica. Un pacchetto di misure che non sarà confezionato, come accade di norma, dagli uffici comunali. La partenza, questa volta, sarà dal “ basso”.

Ieri è stata lanciata, durante il forum della Mobilità di Palazzo Marino, la piattaforma online che raccoglierà idee e suggerimenti di cittadini e associazioni. Möves è stato battezzato il processo che porterà, entro il 31 marzo, a produrre un documento di sintesi da cui partire per realizzare ciclabili e percorsi pedonali per il futuro. Il processo si articolerà in tre fasi: la raccolta delle proposte dal basso, la condivisione con i Municipi e la stesura del documento finale, un biciplan che mapperà le ciclabili della città e delle nove zone.

«Questo è sia un punto di partenza che di arrivo — spiega Marco Mazzei, consigliere comunale a capo della Task force della sicurezza stradale di Palazzo Marino — . Era un progetto molto atteso, un percorso su cui stiamo lavorando da tempo. Abbiamo la necessità di creare un luogo digitale per raccontare cosa stiamo facendo. Ci arrivano tante proposte da cittadini e Municipi e questa è finalmente l’occasione per fare sintesi e produrre un piano che possa essere una base solida per questa amministrazione comunale, ma anche per quelle future».

Tracciare dei percorsi ciclabili più sicuri in centro è una delle priorità. « Oggi — prosegue Mazzei — i percorsi del centro sono i più penalizzati. È molto complicato muoversi a piedi o in bici, tra il pavé e gli ostacoli fisici, come moto e motorini che sono vere e proprie barriere » .

Secondo l’indagine presentata da Clean Cities, attualmente Milano conta 2,3 km di ciclabili per 10 mila abitanti. I quartieri più “ densamente ciclabili” sono Lambrate e Forlanini che contano piste per le bici 60 volte più estese rispetto, ad esempio, alla zona Duomo che si piazza in fondo alla classifica.

Il Comune lavorerà anche per trovare escamotage agli ostacoli che la riforma del Codice della strada ha seminato proprio in materia di progettazione delle bike- lane. «Per realizzare le corsie “tratteggiate”, attraversabili dalle automobili, ci saranno maggiori difficoltà. Ma questo non ci impedirà — ha spiegato Mazzei — di sviluppare la ciclabilità cittadina. Vorrà dire che si interverrà con altre misure: al posto dei cordoli, per esempio, potremmo utilizzare le strisce di sosta delle auto per progettare i percorsi per i ciclisti, come è stato fatto per corso Buenos Aires».

Novità anche per la Ztl del Quadrilatero: per evitare ulteriori stop dal ministero, sarà stralciato il limite dei 15 minuti di tempo per entrare e uscire dal perimetro delle telecamere. Sarà, dunque, una Ztl senza deroghe. Ma non sarà pronta per gennaio, come si ipotizzava. « La cosa che più ci ferma in questo momento — ha spiegato l’assessora alla Mobilità, Arianna Censi — è il rispetto dei tempi di realizzazione da parte dell’azienda a cui abbiamo affidato i contratti ».

Alcuni lavori propedeutici alla posa delle telecamere, infatti, erano iniziati già a settembre, ma difficoltà nel reperire gli occhi elettronici e le altre infrastrutture faranno slittare ancora una volta i tempi per la partenza. « Sono problemi che molte amministrazioni hanno relativi alle consegne e al rispetto dei tempi», ha precisato Censi.

fonte: Repubblica