Nella Giornata mondiale della bicicletta, è stata inaugurato la sua terza velostazione nel campus di Bovisa di via La Masa. Una struttura protetta con 88 stalli su due livelli, una soluzione sperimentata dall’università nella Milano in cerca di spazi, con otto posti per la sosta di monopattini, prese elettriche per la ricarica e un locale con un banco attrezzi la riparazione delle bici. Un spazio controllato dove possono accedere solo studenti e personale munito di badge, che rientra fra gli interventi prioritari indicati nel più ampio Piano spostamenti casa- università del Politecnico per promuovere la mobilità sostenibile.

Con l’inaugurazione in via La Masa diventano dunque 132 i posti protetti per le bici e 14 per i monopattini nelle tre velostazioni dell’ateneo. La prima era stata inaugurata nel 2021 nel campus Leonardo con una capienza di 26 posti per biciclette o monopattini e dalla sua apertura ha registrato oltre 26 mila accessi. La velostazione Durando è stata aperta l’anno successivo, con 18 posti per le bici al primo piano interrato dell’edificio B1, dove sono stati circa 3 mila gli accessi.

Da un sondaggio sugli spostamenti di tutta la comunità emerge come sia il 48 per cento degli studenti a spostarsi esclusivamente con i mezzi pubblici mentre il 25 per cento li utilizza in modo combinato. Una percentuale più alta rispetto a quella del personale dell’ateneo ( in totale circa 7 mila persone) che si affida ai mezzi peril 40 per cento in via esclusiva e per il 13 per cento in modalità mista. «Dati molto favorevoli in un’ottica di mobilità sostenibile che ci dicono che siamo virtuosi», commenta Alessandro Perego, vicedirettore a Sviluppo sostenibile e impatto dell’ateneo guidato da Donatella Sciuto. «Il dato meno brillante è quello che riguarda l’uso della bicicletta, che ci dice che bisogna fare ancora di più su questo fronte».

Dei circa 50 mila iscritti del Politecnico il 45 per cento arriva in università muovendosi all’interno di Milano, il 50 per cento proviene da un comune lombardo mentre il rimanente 5 per cento arriva da un’altra regione. A muoversi in bicicletta sono circa 3.200. E se numericamente sono molti di più rispetto al personale, l’incidenza messa a confronto è dimezzata: è il 14 per cento di chi lavora al Politecnico a raggiungere l’università pedalando, mentre è il 12 per cento a spostarsi a piedi e il 9 per cento del personale, più propenso all’utilizzo di motorino e auto rispetto a chi studia ( il 24 per cento del personale contro l’ 8 per cento degli studenti).

«Gli spostamenti in bici sono quelli più salutari, per questo bisogna mettere in campo tutte le strategie possibili incrementarli — prosegue Perego — ma oltre al grande tema della sicurezza stradale, ce n’è anche uno legato alla sicurezza di poter parcheggiare la bici senza farsela rubare » . Da un lato, dunque, il consistente numero di pendolari fragli studenti incide sui numeri. Dall’altro, «il fatto che il personale possa portare la bicicletta all’interno dell’ateneo conta. Per questo interventi come quello di oggi sono importanti per favorire l’uso delle bici ». Ovviamente il nodo delle piste ciclabili è cruciale. « Cerchiamo di lavorare con la città per creare dei percorsi bike friendly: abbiamo chiesto alla nostra comunità di segnalarci tutte le criticità che vedono per presentarle all’amministrazione. Sarebbe importante che ci fosse un investimento su alcune direttrici».

Fonte: Repubblica Milano